Card. Toppo: “Istruzione, impegno prioritario della Chiesa e chiave dello sviluppo indiano”
Presentando “La politica educativa della Chiesa in India”, primo testo in assoluto che spiega dinamiche e prospettive dell’istruzione cattolica nel Paese, il porporato ha ricordato l’impegno della Chiesa nel campo dell’alfabetizzazione ed ha chiesto il sostegno del governo per portare avanti questa missione.
Delhi (AsiaNews) – L’istruzione è la chiave dello sviluppo indiano, e l’educazione cattolica si integra perfettamente con la missione della Chiesa e con le aspettative della società. Lo ha detto questa mattina il card. Telesphore Toppo, che ha presentato al pubblico “La politica educativa della Chiesa in India”, primo testo in assoluto che spiega dinamiche e prospettive dell’istruzione cattolica nel Paese.
 
Il porporato, presidente della Conferenza episcopale indiana, ha citato Giovanni XXIII: “La Chiesa è madre e maestra. Questo spiega perché è così coinvolta nell’apostolato dell’educazione ed ha investito così tanto in questa missione”.
 
Senza un programma educativo che preveda l’istruzione dei poveri e degli emarginati, ha continuato il card. Toppo, “l’India non potrà mai essere un Paese sviluppato. La Chiesa conosce il campo, e vi collabora da temo con il governo. Ora però quest’ultimo si deve impegnare a sostenerci per portare l’alfabetizzazione a tutti, come prevede la dottrina sociale cattolica e come è scritto nella sua missione”.
 
La prima scuola cattolica indiana è stata aperta da San Francesco Saverio a Goa, nel 1541. Ad oggi, la Chiesa regge 14.539 istituti educativi, 448 dei quali universitari. Di questi, il 59,3 % si trova nelle aree rurali del Paese, mentre solo il 40,7 in quelle urbane.
 
Degli oltre sette milioni di studenti che ogni anno ricevono la loro istruzione negli istituti cattolici, il 54 % è donna. Inoltre, i cattolici sono il 22,7 %, mentre gli indù sono il 53 %. Non si tiene in alcun conto la casta degli studenti, perché le scuole sono aperte a tutti.
 
La maggior parte degli alunni (il 41,4 %) è al di sotto della linea di povertà, mentre il 32, 4 % appartiene alla fascia di reddito più bassa ed il 19 % a quella media. Negli istituti cattolici hanno studiato quasi tutti i leader politici ed economici del Paese.