L’esercito penetra a Nahr el-Bared, i primi terroristi si arrendono
Un camion carico di armi proveniente dalla Siria è stato catturato dai militari, che hanno disinnescato una bomba nel porto di Tiro e sequestrato 200 chili di esplosivi nelle case di sospetti.

Beirut (AsiaNews) – Il numero esatto non è chiaro, ma le conferme si incrociano: cominciano ad arrendersi i guerriglieri di Fatah al-Islam asserragliati da 18 giorni nel campo di Nahr el-Bared, nel quale ieri l’esercito libanese ha iniziato a penetrare. A negare le rese sono solo i terroristi stessi.

Oggi intanto, esercito e forze di sicurezza hanno dato notizia della cattura a Douriss, nella valle della Bekaa, di un camion carico di armi proveniente dalla Siria, del ritrovamento di una bomba, che è stata disinnescata, nel porto di Tiro, e del sequestro di oltre 200 chili di esplosivi nel corso di perquisizioni nelle abitazioni di sospetti aderenti a Fatah al-Islam, nella provincia settentrionale di Akkar.

Quanto agli scontri nei campi, dopo un bombardamento notturno da parte dell’esercito a Nahr el-Bared, stamattina è ripreso lo scambio di colpi di arma da fuoco. Fonti diverse parlano di un numero che va da 6 a 20 terroristi che si sono consegnati al Fatah, ma il capo del movimento in Libano, Sultan Abul Aynain, parla di tre arresi e di 18 che si sarebbero “ritirati dalla battaglia” in cambio di garanzie di un processo equo. A combattere, ora, ci sarebbero solo 75 guerriglieri, minacciati dal capo di Fatah al-Islam, Chaker Absi, di essere giustiziati sul posto, se tenteranno di arrendersi.

Ieri pomeriggio, approfittando di un momento di tregua, un convoglio umanitario della Croce rossa è entrato nel campo, per portare soccorsi alle circa 5mila persone che ancora vi sono e che si trovano in condizioni difficili.

Continuano le iniziative dei palestinesi, da Fatah a vari piccoli gruppi islamici, che cercano di fermare gli scontri.