Un’altra giornalista uccisa in Afghanistan
Scoperto ieri il cadavere di Zakia Zaki, proprietaria di una radio, che i fondamentalisti volevano chiudere. La condanna del ministro degli Interni: un “atto di terrorismo”, indagini sui responsabili. È la seconda donna uccisa in una settimana.
Kabul (AsiaNews/Agenzie) –  Una giornalista afghana, proprietaria di una stazione radio, è stata assassinata con 7 colpi di arma da fuoco a nord della capitale Kabul. Meno di una settimana fa er stata uccisa una conduttrice televisiva. Zakia Zaki, 35 anni, sposata, è stata giustiziata nella notte del 5 maggio in casa sua. Con lei vi erano anche i 6 figli, tutti incolumi. Finora nessuno ha rivendicato l’attacco.

Abdul Jabbar Taqwa, governatore della provincia di Parvan, dove è avvenuto l’omicidio, riferisce che tre uomini armati di pistole e fucili hanno fatto irruzione nella camera da letto della donna uccidendola con colpi al petto e alla testa.

L'associazione indipendente di giornalisti afghani dice che Zaki, “coraggiosa e indipendente”, era stata recentemente minacciata di morte da alcuni leader locali che volevano far chiudere la radio.

Il ministro dell’Interno ha condannato l’assassinio come un “atto terroristico” e ha promesso l’apertura di un’inchiesta per scoprire i responsabili.

Dopo la caduta dei talebani nel 2001, in Afghanistan sono fioriti i media indipendenti e decine di imprenditori privati hanno fondato radio e televisioni. Radio Peace, la stazione radiofonica che Zaki dirigeva, era stata aperta grazie a fondi provenienti dagli Stati Uniti. Molti di questi canali trasmettono soprattutto programmi di intrattenimento, talvolta criticati per i loro contenuti, considerati troppo moderni in una nazione profondamente conservatrice.