Plasma sanguigno contraffatto negli ospedali pubblici del Jilin
In migliaia di flaconi c’era invece polisorbato 80, sostanza priva di utilità per l’organismo e che può causare reazioni allergiche e la morte. Gli ospedali non hanno chiesto i prescritti certificati, o hanno accettato documenti contraffatti in modo grossolano. Proseguono nel massimo riserbo le indagini su questo ultimo scandalo.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Oltre 2mila flaconi di albumina umana contraffatta sono stati sequestrati in 18 ospedali pubblici della provincia di Jilin. La China Central Television lo ha rivelato ieri, senza spiegare se le indagini in corso coinvolgono personale ospedaliero.

L’Amministrazione per l’alimentazione e i medicinali di Jilin ha scoperto che i flaconi, indicati essere di albumina umana composta da almeno un 96% di proteine, contengono invece il polisorbato 80 che ne è del tutto privo. Per cui la “medicina” non avrebbe portato alcun beneficio al paziente. La sostanza, anzi, può causare reazioni allergiche e persino la morte, considerato che sarebbe stata somministrata tramite iniezione; può anche causare gravi danni al fegato, che produce l’albumina. L’albumina costituisce circa il 60% di tutte le proteine del plasma sanguigno ed è essenziale per il mantenimento della pressione osmotica, ovvero per la corretta distribuzione dei liquidi corporei in vene e tessuti.

Queste confezioni hanno un valore di 10-15 yuan ciascuna, ma sono state vendute ai pazienti a 300 yuan. Molti ospedali hanno ricevuto il medicinale senza chiedere le prescritte certificazioni, mentre nella città di Shulan i certificati erano stati falsificati in modo grossolano, ad esempio indicando la provenienza dalla “Germania Occidentale”, Stato che non esiste più da molti anni.

Da anni la Cina combatte contro le medicine contraffatte. Nel 2005 è stato cacciato Zheng Xiaoyu, capo dell’Amministrazione statale per l’alimentazione e i farmaci, per avere accettato oltre 5 milioni di yuan (circa 500mila euro) per approvare senza controlli centinaia di farmaci. A maggio Zheng è stato condannato a morte, condanna inusuale per gli alti dirigenti del Partito comunista ma che dimostra la volontà di mostrare fermezza per i numerosi scandali che da mesi riguardano cibi e medicinali contraffatti e pericolosi, che hanno causato numerosi morti in Cina e all’estero.