Capo dell’esecutivo: il governo deve continuare ad avere il controllo della vita politica
Critiche a Tsang, che si teme “allineato” con Pechino per rinviare un vera riforma sul suffragio universale. Atteso il presidente Hu per l’anniversario della riunione della città alla Cina: potrebbe essere presente il 1° luglio, quando è stata indetta una manifestazione generale prodemocrazia.
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Accuse contro Donald Tsang Yam-kuen, Capo dell’esecutivo a Hong Kong, di non voler rispettare l’impegno (assunto quando fu eletto) di introdurre il suffragio universale per le elezioni politiche. Il 26 giugno Tsang sarà a Pechino, accompagnato da membri del suo governo, nell’ambito di una serie di incontri di alto livello tra i governanti delle due parti. Il 29 giugno a Hong Kong è atteso il presidente cinese Hu Jintao per il 10mo anniversario della riunificazione della città alla Cina. Cresce intanto l’attesa per la manifestazione indetta per il primo luglio dalle forze pro-democrazia a sostegno del suffragio universale, che Pechino si era impegnata ad introdurre entro il 2008, ma che ora vuole rinviare.
Lee Wing-tat, parlamentare del Partito democratico, osserva che ieri Tsang, durante un incontro politico, ha più volte insistito che la riforma democratica per introdurre il suffragio universale “non dovrebbe apportare grandi cambiamenti al principio di una politica accentrata sull’esecutivo”. Lee teme che Tsang voglia allinearsi con la posizione espressa poco tempo fa da Wu Bangguo, presidente dell’Assemblea nazionale del popolo, per il quale ogni potere è detenuto da Pechino, Hong Kong può avere solo l’autonomia che la Cina decide di delegare e non dovrebbe copiare il modello occidentale della divisione tra governo, potere legislativo e giustizia.
Nei prossimi giorni saranno sottoposte alla popolazione tre diverse modalità per giungere al suffragio universale che, secondo gli accordi approvati da Pechino al momento della riunificazione di Hong Kong nel 1997, dovrebbe riguardare sia l’elezione del parlamento che del capo del governo. Ci saranno 90 giorni per fare osservazioni. Tsang appare favorevole alla posizione di Alan Hoo, presidente dell’Istituto sulla Basic Law (vera minicostituzione di Hong Kong), che prevede che il Capo dell’esecutivo sia eletto a suffragio universale tra due candidati scelti dal Consiglio legislativo (Legco), organo in teoria eletto ma che in pratica è in gran parte determinato da Pechino. Hoo argomenta che l’art. 45 della Basic Law prevede l’elezione del Capo dell’esecutivo a suffragio universale, ma non vieta che il voto sia limitato a candidati già scelti in altra sede. Questa elezione sarebbe comunque rinviata al 2012.