Alla vigilia delle parlamentari, “nessuna preoccupazione” per i disordini
Oggi la polizia Onu ha usato i lacrimogeni su alcuni manifestanti, ma il clima pre-elettorale sembra pacifico. Attesa per il risultato del nuovo partito fondato dall’ex presidente Xana Gusmao; non buone le previsioni per il Fretilin, che dall’anno scorso ha iniziato a perdere consensi.
Dili (AsiaNews/Agenzie) – Disordini hanno segnato oggi il primo giorno dopo la chiusura della campagna elettorale per le elezioni parlamentari previste a Timor Est il prossimo 30 giugno. Oggi a Manatuto, est della capitale, la polizia Onu ha usato i lacrimogeni per disperdere i sostenitori di alcuni partiti rivali che si stavano lanciando pietre. L’incidente, però, non preoccupa e secondo le autorità la consultazione popolare si svolgerà in modo pacifico.
 
La campagna elettorale si è chiusa ieri con i cortei a Sili di tre delle 14 formazioni partecipanti. Secondo stime ufficiali, su circa un milione di abitanti sono 548mila gli elettori registrati per il voto del prossimo 30 giugno. Numerosi analisti ritengono che la consultazione popolare segnerà una sconfitta per il partito del Fretilin, attualmente al governo, mentre sancirà l’affermazione del nuovo partito National Congress for the Reconstruction of East Timor (CNRT), fondato dall'ex presidente Xanana Gusmao. Secondo le previsioni nessun partito guadagnerà la maggioranza assoluta e il premier, come i ministri chiave, saranno scelti sulla base del negoziato politico tra i partiti in Parlamento.
 
Il Fretilin ha iniziato a perdere consensi già un anno fa, quando i violenti scontri tra forze governative e soldati disertori causarono la morte di 37 persone, costrinsero almeno 155mila cittadini a lasciare le loro case e portarono al dispiegamento di un contingente internazionale di peacekeeping sull’isola. Da allora il giovane Stato ha continuato a vivere tensioni intermittenti. Questa settimana due sostenitori di Gusmao sono stati uccisi con colpi d’arma da fuoco durante una manifestazione. Nonostante ciò, la campagna elettorale si è svolta complessivamente in modo pacifico.
 
Sebbene Timor Est possieda ricchi depositi di gas e petrolio a largo delle sue coste, quasi metà della sua forza lavoro è disoccupata, circa il 60% dei bambini sotto i 5 anni è malnutrito e il reddito medio è al di sotto di 1 dollaro al giorno. Per 24 anni Timor Est è stata sotto l’occupazione indonesiana, finché nel 1999 un referendum promosso dall’Onu ne ha decretato l’indipendenza.