Nella “società armoniosa” chi protesta è massacrato di botte
Nel Guandong i lavoratori manifestano per i salari arretrati: centinaia di “picchiatori” pagati dalla ditta debitrice li aggrediscono con asce, coltelli e sbarre. A Chongqing uno studente, accoltellato da un compagno, non è soccorso e muore: la polizia malmena i parenti che chiedono giustizia, poi carica oltre 10mila persone che protestano.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Chi protesta per i salari arretrati o contro le ingiustizie rischia di finire in ospedale. A Chongqing centinaia di poliziotti malmenano i cittadini che protestano per l’ingiusta morte di uno studente. Nel Guangdong guardie private e picchiatori a pagamento aggrediscono 300 migranti che manifestano contro la ditta di un alto esponente politico, provocando un morto e decine di feriti.

Il Chongqing Morning Post riporta che a Heyuan (contea di Dongyuan nel Guangdong) il 29 giugno oltre 300 migranti hanno manifestato chiedendo i salari arretrati di 4 mesi. Le ditte per cui lavorano ammettono il debito, ma dicono che da mesi non ricevono nulla dalla committente Fuyuan Energy, che deve loro decine di milioni di yuan. Il quotidiano South China Morning Post riporta che la Fuyuan Energy – di proprietà di Miao Shouliang, presidente del Fuyuan Group e membro della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, organo di governo – ha rifiutato di parlarne.

Oltre 300 guardie private e picchiatori hanno aggredito i lavoratori, con sbarre di ferro, asce e coltelli, uccidendone uno e ferendone decine. Ora la polizia dice che ha arrestato 4 sospetti, tra cui una guardia di sicurezza. Qiu Xiaowei, portavoce di una subcommittente, accusa il governo locale di non essere intervenuto per aiutare i lavoratori e che anche i media hanno taciuto.

A Chongqing, contea di Youyang, il 28 giugno lo studente di scuola media Dong Zhegui è stato accoltellato da un compagno di classe. Su un weblog locale è denunciato che è stato lasciato per oltre mezz’ora in un bagno di sangue con il coltello nello stomaco e che quanto è stato portato all’ospedale le cure sono risultate tardive. “E’ incredibile – è scritto sul web – che la polizia abbia impedito alla madre di Dong di entrare nella scuola per vedere il figlio”. La polizia ha sentito i giovani colpevoli e li ha rilasciati.

Il giorno dopo – riferisce il Centro d’informazione per i diritti umani e la democrazia – alcuni parenti vanno a scuola a protestare ma la polizia li ferma fuori e li malmena. Oltre 10 mila residenti scendono allora in piazza e protestano davanti al municipio e nelle strade per ore. Poi il governo della contea di Youyang manda centinaia di poliziotti a “disperderli”: più di 10 feriti e almeno 4 in carcere, distrutta un’auto della polizia. Oggi il ChinaDaily, quotidiano statale, dice che “la situazione è calma”. Nella città, già il 3 giugno ci sono stati scontri tra polizia e oltre 10mila persone, dopo che gli ispettori municipali hanno percosso a morte un venditore ambulante di fiori.