Hong Kong, la democrazia si allontana oltre il 2012
Donald Tsang, capo dell'Esecutivo, ha sottolineato ieri che “molto probabilmente” la scadenza per il suffragio universale non sarà rispettata. Il card. Zen esprime dispiacere, mentre i democratici definiscono Tsang un arrogante venduto a Pechino.
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Donald Tsang Yam-kuen, capo dell’Esecutivo del Territorio, ha espresso ieri “seri dubbi” sulla possibilità di introdurre il suffragio universale ad Hong Kong persino entro il 2012, perché “è probabile che non venga raggiunto all’interno del Consiglio il consenso necessario” per la nuova modalità elettorale.
 
Tsang ha fatto queste dichiarazioni nel corso del primo incontro domanda-risposta con i deputati del Territorio. La sessione era stata convocata in vista della pubblicazione del piano di marcia del governo verso il suffragio universale, prevista per la settimana prossima.
 
Durante il dibattito, il capo dell’Esecutivo ha invitato i democratici a “calmarsi” ed ha chiesto ad un deputato indipendente di “sorridere di più”. Per i Partiti democratici, queste dichiarazioni “dimostrano la vera natura di Tsang: un dittatore arrogante, che dopo essersi accaparrato il consenso di Pechino vuole dimostrare al padrone tutta la sua fedeltà”.
 
Anche il vescovo di Hong Kong, card. Joseph Zen Ze-kiun, ha trattato ieri l’argomento: nel corso di una conferenza stampa, il porporato ha detto che sarebbe “molto dispiaciuto” qualora il documento non dovesse contenere “passi concreti e degni di fiducia” verso il suffragio universale.