Dopo la benzina, Ahmadinejad pensa di razionare l’elettricità
E’ stato lo stesso presidente a ventilare l’ipotesi, parlando della necessità di risparmiare energia. La mossa potrebbe avere lo scopo di preparare la popolazione alle conseguenze di nuove possibili sanzioni dell’Onu per la questione del nucleare.
Teheran (AsiaNews) – Dopo la benzina, l’elettricità. Una settimana dopo aver imposto il razionamento della benzina, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad sembra stia pensando ad un analogo provvedimento anche per la corrente elettrica.
 
L’ipotesi è avanzata da Rooz, sito di oppositori iraniani, sulla base di un’ipotesi avanzata da Etemad Melli, giornale che cita una dichiarazione del presidente, relativa al razionamento della benzina. “Questo tipo di risparmio potrebbe essere applicato ai consumi di elettricità. Noi – ha aggiunto - abbiamo 3 milioni di esercizi commerciali e 17 milioni di famiglie, in totale 20 milioni di consumatori. Se ognuno spegne una lampadina da 100 watt durante le ore di massimo consumo, potremmo risparmiare circa 2mila megawatt, che è quanto producono due impianti nucleari delle dimensioni di quello di Bushehr”.
 
Secondo il giornale, “con queste parole, il presidente ha implicitamente lanciato il suo desiderio di replicare lo schema del razionamento della benzina”.
 
Le parole di Ahmadinejad acquistano peso ricordando che appena una settimana fa il Ministro dell’energia Parviz Fattah ha invitato la popolazione a ridurre il consumo di elettricità, avvertendo che, in mancanza di ciò, si sarebbero potute avere delle mancanze di corrente.
Secondo alcuni osservatori, il presidente in realtà ha intenzione di preparare la popolazione alle conseguenze di possibili nuove sanzioni da parte dell’Onu per la questione del nucleare.