Lo scandalo “normale” dei bambini -operai
In una piccola fabbrica dello Shaanxi, un giornalista trova 4 ragazzi tra 14 e 16 anni che lavorano 12 ore al giorno respirando polvere e fibre di cotone, ricevendo solo il cibo e dormendo nell’impianto. Esperti: la autorità locali non impediscono lo sfruttamento del lavoro minorile.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – In una piccola fabbrica di cotone nella contea Qishan (Shaanxi) ragazzi di 14 anni da febbraio hanno lavorato 12 ore al giorno ricevendo solo il cibo. Le minacce del governo non spaventano chi sfrutta il lavoro minorile, certo di rischiare poco con la tacita complicità dei governi locali.

Un giornalista del Sanqin Daily ha trovato per caso quattro ragazzi al lavoro in un locale pieno di polvere e di fibre di cotone, privi di documenti e che non gli hanno saputo dire l’età. La prolungata esposizione al cotone senza protezioni causa malattie respiratorie e della pelle. I giovani gli hanno detto che lavorano “di loro volontà, perché sono molti poveri e il  proprietario dà loro cibo e alloggio”.

Ora è intervenuto l’Ufficio del lavoro, che ha trovato nella fabbrica i 4 ragazzi tra 14 e 16 anni e 4 tonnellate di cotone industriale. I ragazzi saranno riportati a casa (tre nel Gansu e uno nell’Hebei), la fabbrica è stata chiusa e il proprietario potrà essere multato di 5mila yuan (500 euro) per ogni lavoratore minorile.

Ma esperti osservano come lo sfruttamento del lavoro minorile continui nonostante Pechino abbia dichiarato di volerlo stroncare, dopo che un mese fa oltre 50 minori di 16 anni sono stati trovati lavorare in schiavitù in fabbriche di mattoni dell'Henan e dello Shanxi. Gruppi di genitori dicono che almeno altri 1.000 minori rapiti sono tenuti schiavitù in simili fabbriche. Nella Cina del boom economico il lavoro minorile è aumentato  e secondo l'Unicef supera i 14 milioni di bambini e ragazzi.

Liu Erduo, vicedecano della Scuola del Lavoro e delle risorse umane all’università Renmin di Pechino, osserva che nella cultura agricola cinese è normale che i ragazzi lavorino, aiutando i genitori nei campi o in casa. Ma il problema è che nelle piccole città le autorità locali ammettono lo sfruttamento del lavoro minorile, anche fuori di casa e nelle fabbriche, per cui occorrono “continue ispezioni” nei luoghi di lavoro.

Esperti notano che in genere chi sfrutta i minori rischia poco, come una sanzione pecuniaria.