Il presidente assicura la rapida ricostruzione della regione orientale
di Melani Manel Perera
Celebrando la riconquista della regione, dopo molti anni di controllo da parte delle Tigri Tamil, Rajapaksa ha promesso di portarci subito i servizi essenziali e la prossima indizione di elezioni. Dure parole contro le Tigri Tamil, che ancora controllano parte del Paese e annunciano nuovi attacchi.

Colombo (AsiaNews) – Il presidente Mahinda Rajapaksa, intervenendo ieri a una parata militare per celebrare la riconquista della zona orientale del Paese dalle Tigri Tamil, ha invitato tutti a costruire insieme una pace duratura. “Miei cari amici di lingua Tamil – ha detto rivolgendosi alla comunità Tamil – so che voi volete la pace e non una guerra anche se fondata sulle migliori ragioni. Per questo vi esprimo il più profondo rammarico per le dolorose vicende che vi sono state imposte”. “La nostra immediata priorità – ha proseguito – è costituire un’amministrazione civile nella zona orientale, sviluppare infrastrutture e assicurare l’assistenza sanitaria, l’istruzione e il benessere sociale”.

Il presidente ha lanciato il programma Neganahira Navodaya – Nuova alba per l’oriente - per la ricostruzione della regione. Ha annunciato la volontà di indire “in seguito” elezioni locali, così che la popolazione “possa eleggere i propri rappresentanti”, evidenziando che questo diritto “è stato soffocato dalle Tigri”.

Rajapaksa ha definito “storica” la riconquista della zona, dopo che per molti anni è stata controllata dai ribelli Tamil. Ha insistito che ora le Tigri debbono capire e accettare che “non è possibile liberare il popolo Tamil con i fucili, le bombe e le capsule di cianuro. Questo distrugge il futuro dei bambini Tamil e dei bambini del Paese. Questo distrugge la stessa cultura” Tamil. “Debbono decidere se vogliono la pace o ancora la guerra” ha concluso, auspicando di togliere loro in controllo anche della zona settentrionale. Ha rifiutato qualsiasi accusa di responsabilità nella guerra.

Intanto le Tigri hanno annunciato che colpiranno obiettivi economici e militari con una serie di attentati.