Forte condanna della Chiesa cattolica contro l’infanticidio femminile
di Nirmala Carvalho
Il presidente della conferenza episcopale lancia un duro monito contro quanti sopprimono feti di sesso femminile o bambine appena nate. Ieri in un pozzo vicino a una clinica di Orissa rinvenuti 30 piccoli cadaveri.

Mumbai (AsiaNews) – “E’ orribile pensare che esseri umani siano eliminati solo perché di sesso femminile: le nostre bambine sono state uccise e questo è un omicidio in piena regola, a riprova del costume ormai diffuso di sbarazzarsi delle figlie femmine appena nate o ancora nel grembo materno”. L’accusa arriva da mons. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbay e presidente della Conferenza episcopale indiana (CCBI), che non nasconde rabbia e dolore per il ritrovamento, avvenuto ieri, di 30 fra feti di sesso femminile e resti di bambine appena nate contenute in sacchi di polietilene, gettati in un pozzo asciutto vicino ad una clinica privata di Orissa. La polizia sospetta che i resti siano stati gettati nel pozzo subito dopo la nascita (o in conseguenza di aborti) praticati nella vicina clinica del distretto di Nayagath, 90 km a sud-ovest di Bhubaneshwar. Le forze dell’ordine hanno eseguito un mandato d’arresto nei confronti del manager della clinica.

“I provvedimenti normativi – continua l’arcivescovo di Mumbay – non bastano da soli a risolvere il problema. Tutti dobbiamo batterci, ciascuno nel proprio settore, affinché questa barbara pratica venga abbandonata”. L’aborto è una pratica “diabolica” e ancora di più lo diventa quando esso è praticato al fine di “selezionare il sesso del nascituro”. In questo senso diventa importante “la formazione del personale medico e paramedico”.

“E proprio per questo – sottolinea mons. Gracias – abbiamo voluto formare delle religiose nel settore medico per prestare cure e soccorso anche alle popolazioni delle aree più remote e rurali del Paese. La Chiesa cattolica ha sempre ribadito l’enorme importanza e il valore della vita, senza distinzione nel sesso del nascituro”. Una soluzione di lungo periodo per risolvere il problema potrebbe essere quella di “creare favorevoli condizioni socio-economiche e ambientali, affinché figli e figlie abbiano gli stessi diritti e la medesima importanza”.

Secondo fonti governative, negli ultimi 20 anni sono 10 milioni le bambine uccise dai loro genitori; il mese scorso un medico di New Delhi è stato arrestato con l’accusa di aver praticato oltre 260 aborti illegali.