Trivellazioni nel Bohol, la Chiesa lancia l’allarme ecologico
di Santosh Digal
Una serie di scavi per il rilevamento sismico potrebbero celare la ricerca di nuovi pozzi petroliferi. La diocesi denuncia la mancata consultazione dei cittadini, ricorda che si tratta di un’area protetta da “preservare anche per le generazioni future”.

Bohol (AsiaNews) – L’arcidiocesi di Bohol si è opposta con vigore alla decisione di sondare i terreni di 4 cittadine della provincia alla probabile ricerca di nuovi giacimenti petroliferi. In un documento ufficiale mons. Leonardo Medroso – arcivescovo di Bohol – esprime tutta la “costernazione” della del clero locale in riferimento ad una serie di rilevamenti sismici condotti nelle acque a largo di Panglao, Dauis, Maribojoc e Loon, a sud di Manila e che nasconderebbero la ricerca di nuovi pozzi petroliferi.

“Il mare dello stretto di Bohol – afferma nella nota l’arcivescovo – continuerà a essere un’oasi di vita per le generazioni presenti e quelle future, o si trasformerà in un insieme di acque fangose prive di vita, orribile promemoria della nostra indifferenza e irresponsabilità?”. Il prelato ha inoltre sottolineato che né il governo né l’azienda incaricata di effettuare le ispezioni si sono sentiti in dover di consultare i residenti.

Un compagnia straniera, la NorAsian Energy Ltd (NAEL), ha cominciato una serie di trivellazioni con il beneplacito del sia del Dipartimento per l’energia (DOE), sia di quello dell’Ambiente e delle risorse naturali (DENR): “A questo proposito – aggiunge mons. Medroso – vogliamo che i due dicasteri di energia e ambiente facciano chiarezza sulle rilevazioni che vengono effettuate e soprattutto sui rapporti contrattuali che vincolano la società e gli eventuali benefit per la popolazione, che deve essere coinvolta nella vicenda”.

Egli denuncia inoltre scavi e rilevamenti effettuati in una zona considerata “area marina protetta” dal governo e che è stata riclassificata secondo un “certificato di non-copertura” dal ministero dell’Ambiente: una mossa che consente tutta una serie di lavori senza che si debba sottostare alla legge che obbliga “al mantenimento dell’ecosistema nazionale”. Lavori iniziati, denuncia l’arcivescovo, senza nemmeno ascoltare il parere dei pescatori della zona. “Il pericolo più grande – conclude mons. Medroso – è che questi rilevamenti sismici nascondano un programma mirato all’estrazione del petrolio”.