Annunciato il processo contro Chen, ex capo del Pc di Shanghai
E’ accusato di appropriazione di fondi pubblici e di corruzione, oltre che di immoralità e di avere 11 amanti. Rischia la condanna a morte. Esperti: il processo è un ulteriore attacco al gruppo di Shanghai dell’ex presidente Jiang Zemin. Potrebbe avere luogo subito prima del congresso del Pc.

Shanghai (AsiaNews/Agenzie) – Sarà processato Chen Liangyu, ex segretario del Partito comunista di Shanghai, rimosso a settembre con l’accusa di aver sottratto oltre 3 miliardi di yuan di fondi pensione. Esperti osservano che il processo potrebbe costituire un nuovo attacco del presidente Hu Jintao alla cosiddetta “cricca di Shanghai”, in vista del congresso del Partito comunista in autunno.

Oltre all’appropriazione dei fondi pensione, Chen è accusato di corruzione per avere approvato progetti edilizi e industriali e finanziamenti, nonché per avere aiutato ditte private a comprare quote di imprese pubbliche. L’agenzia Xinhua e la televisione di Stato, dando la notizia, si sono dilungate a descrivere la “degenerazione morale” di Chen, attirato dal sesso e dal potere, attribuendogli almeno 11 amanti, con “grande danno agli interessi dello Stato e del popolo e all’immagine del Partito comunista”.

La sua caduta è ritenta rientrare nell’azione del presidente Hu per eliminare il potere della “cricca di Shanghai”, che fa riferimento all’ex presidente Jiang Zemin, in vista del congresso del Pc in autunno. Lo scandalo ha travolto oltre 20 funzionari pubblici e responsabili di ditte commerciali, per cui il processo potrebbe coinvolgere l’intero gruppo di potere politico e commerciale della città e aver luogo subito prima del congresso. Hu proclama la lotta alla corruzione tra i suoi principali obiettivi. Anche per questo Chen rischia una lunga detenzione o la pena capitale, di recente applicata contro Zheng Xiaoyu, importante dirigente politico.

L’annuncio pone fine alle speculazioni che Chen potesse evitare il processo penale, dopo essere stato cacciato da tutte le cariche pubbliche. Infatti spesso Pechino non incrimina i funzionari disonesti ma li punisce solo in via disciplinare. E’ il leader di maggior rilievo accusato di corruzione da oltre 10 anni.