L’esercito cinese impedirà qualsiasi tipo di secessione di Taiwan
Durante le imponenti celebrazioni per l’80mo anniversario dell’Esercito del Popolo, il ministro per la Difesa ricorda che le Forze militari sono pronte a intervenire. Hu annuncia che le spese militari aumenteranno ogni anno. L’obiettivo è colmare il divario dagli Stati Unti.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L’Esercito per la liberazione del popolo (Pla) “non permetterà mai a Taiwan la secessione dalla Cina, in qualsiasi modo o con qualsiasi pretesto”. Il ministro cinese della Difesa Cao Gangchuan ha lanciato il duro monito ieri, durante un ricevimento che anticipa le celebrazioni di oggi per l’80mo anniversario dell’esercito della Cina comunista. Il presidente Hu Jintao ha annunciato l’intenzione di aumentare sempre più le spese per la “difesa”, per creare una Forza armata sempre più tecnologica ed efficiente.

Parlando alla Sala grande del popolo a Pechino, Cao ha ripetuto che l'esercito è pronto, capace e determinato a fermare qualsiasi attività che possa portare all’indipendenza di Taiwan, seppure auspica “lo sviluppo di rapporti pacifici attraverso lo Stretto di Taiwan e si impegna per giungere a una riunificazione pacifica”. Ha sottolineato che l’esercito diventa sempre più efficiente e tecnologico.

Oggi durante le celebrazioni solenni il presidente Hu ha annunciato che ci sarà un continuo aumento nelle spese militari, per rendere il Pla una “forza combattente di alta tecnologia”. Nel 2007 le spese per la difesa sono previste in 350 miliardi di yuan (45 miliardi di dollari), pari all’1,6% del Prodotto interno lordo, con un aumento record del 17,8% rispetto al 2006, secondo i dati ufficiali. Ma stime ufficiose parlano di spese da 2 a 3 volte maggiori. Pechino vuole colmare il gap tecnologico verso gli Stati Uniti, che esperti stimano essere decenni avanti. Peraltro il dipartimento Usa alla Difesa, a maggio nella relazione annuale al Congresso, ha evidenziato che Pechino compie rapidi progressi, per esempio dispone di una nuova flotta di sottomarini nucleari classe Jin, con  un raggio di azione di oltre 8mila chilometri, che costituiscono una potenziale minaccia per gli Usa.

Analisti commentano che l’anniversario è stato celebrato con grande importanza anche scenica, persino con la presentazione di nuove divise, per accreditare un’immagine di forza superiore al reale. Del resto la Cina ha sempre considerato il Pla come una forza politica: nel 2003 Jiang Zemin ha rinunciato alla presidenza dello Stato ma per anni è rimasto presidente della Commissione militare centrale del Pc, organo che controlla il Pla. Cao a luglio ha denunciato, in un articolo di un giornale del Pc, che “forze ostili” vogliono “occidentalizzare” e “depoliticizzare” l’esercito per “dividerlo” dal Pc. Oggi Hu ha lodato il Pla per la sua assoluta obbedienza ai leader del Pc.

Le maggiori spese, peraltro, servono anche per aumentare i modesti salari dei 2,3 milioni di militari: secondo esperti, un soldato semplice guadagna appena 200 yuan (26 dollari) al mese e un colonnello tra 3 e 4mila yuan, circa un decimo di un ufficiale Usa.