10/05/2022, 11.57
CINA
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È morto mons. Wu Junwei, vescovo di Yuncheng nominato da Benedetto XVI

Colpito da infarto aveva solo 59 anni. Il decesso sarebbe dovuto allo stress da lavoro. Ordinato vescovo nel 2010 con l’approvazione della Santa Sede e il benestare del governo di Pechino. Riappare mons. Shao Zumin: è in una casa di cura di Pechino controllato giorno e notte dalla polizia.

Roma (AsiaNews) – Mons. Pietro Wu Junwei, vescovo della diocesi di Yuncheng (Shanxi), è morto stamane alle 10.00 (ora di Pechino) dopo un attacco di cuore: aveva solo 59 anni. La comunità cattolica locale chiede a tutti i fedeli di pregare per lui (v. video 1 e 2).

Ordinato sacerdote nel 1990, da quando diviene vescovo nel 2010 mons. Wu si dedica all'evangelizzazione; lavora duramente anche sulla questione delle proprietà della Chiesa, oltre a promuovere l'organizzazione di classi di catechesi per i fedeli e la costruzione di nuovi luoghi di preghiera.

Da tempo mons. Wu soffriva di varie malattie a causa dei suoi sforzi per guidare la chiesa locale, soprattutto durante la pandemia da Covid-19. Egli è stato sotto una pressione inimmaginabile e il duro lavoro ha minato il suo fisico. Negli ultimi anni molti religiosi cattolici, anche giovani, sono deceduti a causa dello stress da lavoro.

Nato in un villaggio di Taiyuan (Shanxi) nel 1963, mons. Wu entra nel seminario minore nel 1982, un anno dopo la sua licenza di scuola media superiore; otto anni dopo è ordinato sacerdote della diocesi locale. Dal 1991 al 1996 è parroco di Shagou, poi fino al 2001 è responsabile degli affari diocesani. Dal 2001 al 2009 è rettore del seminario maggiore dello Shanxi.

Nel settembre 2009 è trasferito a Yuncheng.  Un anno dopo è nominato ordinario della diocesi locale, consacrato con l’approvazione della Santa Sede e il benestare del governo di Pechino.

Alla Messa per la sua investitura, mons. Wu aveva espresso pubblicamente la sua gratitudine a papa Benedetto XVI per la sua nomina e la sua fiducia, e aveva giurato di "rimanere saldo e fedele al Santo Padre". Aveva anche esortato i fedeli a seguire l'esempio di san Matteo nel rinunciare a tutto per seguire Cristo e dedicarsi alla causa dell'evangelizzazione.

Mons. Wu veniva da una fervente famiglia cattolica. Era il maggiore di sei fratelli: uno di loro diventerà poi sacerdote e una sorella suora. Il suo prozio, san Pietro Wu Anbang, ha subito il martirio durante la ribellione dei Boxer del 1899-1901: è stato canonizzato nel 2000 come uno dei 120 santi martiri cinesi.

La scomparsa del vescovo di Yuncheng arriva in un momento delicato per la comunità cattolica in Cina. La scorsa settimana è emerso che da inizio anno la polizia ha arrestato almeno 10 sacerdoti della diocesi di Baoding (Hebei).

AsiaNews ha appreso poi da fonti cattoliche che mons. Shao Zhumin, vescovo sotterraneo (non ufficiale) di Wenzhou (Zhejiang) è stato visto a Pechino. Sequestrato più volte negli ultimi anni dalla Forze dell’ordine, mons. Shao ha subito un'operazione e ora è in una casa di cura, controllato giorno e notte da poliziotti.

La firma nel 2018, e il rinnovo nell’ottobre 2020, dell’Accordo sino-vaticano sulla nomina dei vescovi non ha fermato la persecuzione nei confronti dei cattolici cinesi, soprattutto di quelli che non hanno aderito alla chiesa “ufficiale”, controllata dal Partito comunista cinese.

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