04/09/2010, 00.00
INDIA
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“Quando Madre Teresa salvò la mia vocazione”

di Suor Annaline, MC*
La testimonianza della superiora di una casa delle Missionarie della Carità per bambini disabili a Delhi. L’incontro con la fondatrice della Congregazione, il dono della preghiera e la scoperta di Dio e della bellezza anche in chi soffre.

New Delhi (AsiaNews) – Dopo la laurea dovevo iniziare a lavorare in banca. Era tutto programmato. E invece ora eccomi qui. Era il giugno del 1983 e durante le vacanze estive partecipai ad una missione parrocchiale di una settimana. In quell’occasione mi sentii chiamata per la prima volta da Dio. La cosa mi turbò: in banca già vedevo un futuro comodo e sicuro. Il parroco mi consigliò di andare a un altro seminario, dove 22 suore delle Missionarie della Carità avrebbero parlato della loro Congregazione. Lì incontrai suor Rani, MC, e sentii profondamente che essere una missionaria era quello che Dio voleva per me. Entrai nella Congregazione già quell’anno.

Incontrai Madre Teresa alla fine del 1983, alla Casa madre. Era la prima in cappella la mattina e ricordo che mi colpì molto vederla pregare. Era in una visibile comunione con Dio.

Nel 1986, quando fui mandata in Andhra Pradesh, la mia vocazione entrò in crisi e volevo lasciare le Missionarie della Carità. Lo confessai a Madre Teresa e lei si mostrò molto comprensiva e tenera. Mi strinse le mani e disse: ‘Questo è opera del diavolo, prega e anche io pregherò per te’. Da allora, ogni giorno che mi incontrava, mi ripeteva: ‘Prega, prega’. Dopo un po’ di tempo, grazie alle sue preghiere, ho visto la luce e Dio mi ha dato la forza e la grazia della fede ancora. Madre Teresa salvò la mia vocazione e gli anni da missionaria sono stati i più felici della mia vita.

Qui a Jeevan Jyoti, se si guarda ai visi sorridenti dei nostri 59 bambini disabili, si sente la presenza di Madre Teresa. La bellezza di questi bambini rivela il volto di Madre Teresa. Molti di loro sono vittime di aborti falliti, ma se si scopre il talento che nasconde ognuno di loro, si capisce chiaramente che l’aborto è opera del diavolo. Alcuni dei nostri piccoli arrivano da altri centri di adozione che hanno appena un giorno di vita. Ora hanno un’età che va dai sei mesi ai 19 anni e soffrono di varie patologie. Ognuno necessita di una cura particolare: ci sono bambini ciechi, muti, sordi, spastici, poliomielitici e disabili mentali. Molti frequentano scuole speciali. Sette stanno studiando musica. Abbiamo anche corsi di danza terapeutica.

I bambini possono essere disabili, ma sembra non mancare loro nulla. Continuano a sorridere. Si sentono a casa. Uno dei nostri bambini, Mahavir, ha vinto la medaglia d’oro a golf nelle Olimpiadi speciali del 2003.

Difficoltà fisiche e mentali non impediscono a nessuno di conoscere l’amore di Dio. Al contrario, è l’amore di Dio che sostiene questi bambini. In loro si vede la bellezza dell’immagine di Dio.

Ringrazio Madre Teresa per poter continuare a sperimentare l’amore e la felicità di questi bellissimi bambini di Dio.

 

 

* Sister Annaline, 44 anni, è superiora della Jeevam Jyoti Home - anche conosciuta come “Casa di Madre Teresa per bambini disabili” - fondata nel 1988 a Jangpura (Delhi).

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