08/11/2022, 08.58
ORTODOSSI-CIPRO
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È morto l’arcivescovo di Cipro Chrysostomos II

di Nikos Tzoitis

Ha combattuto una lunga malattia. Per 16 anni a capo della più antica realtà autocefala cristiana. Contrario a una concezione secolarizzata della Chiesa. Ha rilanciato i rapporti con Roma, in consonanza con il patriarca ecumenico Bartolomeo, accogliendo a Cipro sia Benedetto XVI sia Francesco.

Istanbul (AsiaNews) – Dopo una  lunga battaglia contro una malattia incurabile, ieri mattina è morto l’arcivescovo ortodosso di Cipro Chrysostomos II, capo della più antica chiesa autocefala cristiana, come sancito fin dal IV Concilio ecumenico.

Nato Erodotos Demetriou il 10 aprile 1941, sua beatitudine ha abbracciato in età giovanile il monachesimo, per poi frequentare la prestigiosa facoltà di Teologia di Atene; nel 1978 l’arcivescovo Makarios III lo nomina a capo dell’antica diocesi di Pafos, dove avevano predicato gli apostoli Paolo, Matteo e Barnaba.

Con la morte del suo predecessore Chrysostomos I, nel 2006 entra come outsider nella terna dei canditati al trono arcivescovile: aveva ottenuto il minor numero di preferenze, come è emerso dalle votazioni primarie dei fedeli (di sesso maschile e del semplice clero), secondo l’antica tradizione della Chiesa di Cipro.

Il sinodo lo elegge poi con grande sorpresa come nuovo arcivescovo. Dopo secoli di stagnazione, durante i suoi 16 anni in carica ha dato nuova linfa a questa antichissima Chiesa, prendendo le distanze da una concezione secolarizzata, nata anche dalle pressioni geopolitiche esercitate da vari stati.

Chrysostomos II ha ricostruito lo statuto del sinodo della Chiesa di Cipro. Ha ridato così dignità al proprio clero,sino a quel momento dipendente dalle influenze politiche, e allo stesso tempo ha fondato la Scuola teologica di Cipro per la formazione del clero e dei laici.

Per lui contava l’ unità della  Chiesa come vero corpo di Cristo e non come strumento di ambizioni personali. E’ stato uno dei più attivi sostenitori dei lavori del sinodo panortodosso di Creta (2016), e ha lavorato intensamente per l’unità della Chiesa, senza mai rivendicare privilegi.

Sulla questione ucraina ha riconosciuto l’autocefalia concessa dal patriarcato ecumenico di Costantinopoli, provocando le ire del partito filorusso del proprio sinodo. Chrysostomos II ha cercato sempre però di ricomporre lo scisma con il mondo russo e non solo: era convinto che la Chiesa russa fosse succube di una concezione secolarizzata.

Come riferimento aveva il sinodo di Costantinopoli del 1872, che aveva condannato il “filetismo”, il prevalere della concezione nazionalista nella Chiesa di Cristo. Motivo per cui considerava anche i turco-ciprioti come fratelli della stessa terra di Dio.

Nei suoi anni a capo della Chiesa di Cipro Chrysostomos II ha rilanciato i rapporti con la Chiesa di Roma: per i suoi sforzi ecumenici papa Benedetto XVI (giugno 2010) e papa Francesco (dicembre 2021) hanno visitato Cipro. Aveva fatto anche proprie le parole del patriarca ecumenico Bartolomeo, che ritiene Roma e Costantinopoli Chiese sorelle.

Bartolomeo sarà presente ai suoi funerali, la prima volta di un patriarca ecumenico.

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