17/02/2023, 12.26
VATICANO
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Papa: l’ascesi della Quaresima, via per la sinodalità

Il messaggio di Francesco per il cammino che prepara alla Pasqua: “Un tempo di grazia, da vivere nell’ascolto di Gesù, non da soli ma insieme” come i discepoli nell'episodio evangelico della Trasfigurazione. Modello per il Sinodo che deve evitare “le opposte tentazioni dell’immobilismo e della sperimentazione improvvisata”

Città del Vaticano (AsiaNews) - La Quaresima non è un tempo fine a sé stesso, da vivere da soli, ma un momento di ascolto comunitario di Gesù. E proprio per questo offre un’indicazione preziosa anche al percorso sinodale che la Chiesa sta vivendo. Lo scrive papa Francesco nel suo messaggio per la Quaresima 2023 diffuso oggi dalla Sala Stampa vaticana che porta il titolo “Ascesi quaresimale, itinerario sinodale” e sarà accompagnato da un percorso web realizzato dal Dicastero per lo sviluppo umano integrale che a partire dal mercoledì delle ceneri metterà in line ogni settimana nuovi contenuti.

È la pagina evangelica della trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor a guidare la riflessione di Francesco. “In questo avvenimento - ricorda il pontefice - vediamo la risposta del Signore all’incomprensione che i suoi discepoli avevano manifestato nei suoi confronti”. Il riferimento è al duro rimprovero di Gesù a Pietro, che dopo aver professato la sua fede aveva respinto il suo annuncio della passione e della croce.

Scrive il papa spiegando l’accostamento tra la Quaresima e il Sinodo: “Per approfondire la nostra conoscenza del Maestro per comprendere e accogliere fino in fondo il mistero della salvezza divina, realizzata nel dono totale di sé per amore, bisogna lasciarsi condurre da Lui in disparte e in alto, distaccandosi dalle mediocrità e dalle vanità. Bisogna mettersi in cammino, un cammino in salita, che richiede sforzo, sacrificio e concentrazione, come una escursione in montagna. Questi requisiti sono importanti anche per il cammino sinodale che, come Chiesa, ci siamo impegnati a realizzare”.

Sottolinea come al “ritiro” sul monte Tabor, Gesù porti con sé tre discepoli: “Vuole che quella esperienza di grazia non sia solitaria, ma condivisa, come lo è, del resto, tutta la nostra vita di fede. Gesù lo si segue insieme”. Al termine della salita, poi, mentre stanno sull’alto monte con Gesù, ai tre discepoli è data “la grazia di vederlo nella sua gloria, splendente di luce soprannaturale, che non veniva da fuori, ma si irradiava da Lui stesso”. Anche il processo sinodale “appare spesso arduo e a volte ci potremmo scoraggiare. Ma quello che ci attende al termine è senz’altro qualcosa di meraviglioso e sorprendente, che ci aiuterà a comprendere meglio la volontà di Dio e la nostra missione al servizio del suo Regno”.

Accanto a Gesù trasfigurato, appaiono Mosè ed Elia, che impersonano la Legge e i Profeti. “Analogamente, il percorso sinodale è radicato nella tradizione della Chiesa e al tempo stesso aperto verso la novità. La tradizione è fonte di ispirazione per cercare strade nuove, evitando le opposte tentazioni dell’immobilismo e della sperimentazione improvvisata”.

E proprio alla luce di questa “trasfigurazione, personale ed ecclesiale” che si compie nel mistero della Pasqua, il papa suggerisce “due sentieri” da seguire in maniera particolare in questa Quaresima che cade all’interno del percorso sinodale.

Il primo lo trae dall’invito - “Ascoltatelo” (Mt 17,5) - che Dio Padre rivolge ai discepoli sul Tabor. “La Quaresima è tempo di grazia nella misura in cui ci mettiamo in ascolto di Gesù che ci parla”. Di qui l’invito all’assiduità nell’ascolto della Parola di Dio: se non possiamo partecipare quotidianamente alla Messa – suggerisce Francesco - “leggiamo le Letture bibliche giorno per giorno, anche con l’aiuto di internet”. Ma Gesù ci parla anche attraverso i fratelli, nei volti e nelle storie di coloro che hanno bisogno di aiuto. E anche - specifica il papa - “attraverso l’ascolto dei fratelli e delle sorelle nella Chiesa, quell’ascolto reciproco che in alcune fasi è l’obiettivo principale ma che comunque rimane sempre indispensabile nel metodo e nello stile di una Chiesa sinodale”.

E poi l’altra parola di Gesù, al termine dell’esperienza straordinaria della trasfigurazione: “Alzatevi e non temete” (Mt 17,6-8). Per Francesco è un invito a “non rifugiarsi in una religiosità fatta di eventi straordinari, di esperienze suggestive, per paura di affrontare la realtà con le sue fatiche quotidiane, le sue durezze e le sue contraddizioni. La Quaresima è orientata alla Pasqua: il ‘ritiro’ non è fine a sé stesso, ma ci prepara a vivere con fede, speranza e amore la passione e la croce, per giungere alla risurrezione”.

“Anche il percorso sinodale – conclude il pontefice - non deve illuderci di essere arrivati quando Dio ci dona la grazia di alcune esperienze forti di comunione. Anche lì il Signore ci ripete: ‘Alzatevi e non temete’. Scendiamo nella pianura, e la grazia sperimentata ci sostenga nell’essere artigiani di sinodalità nella vita ordinaria delle nostre comunità”.

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