21/01/2005, 00.00
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Adozione a distanza: solidarietà oltre l'emergenza

I donatori sono 1 milione; con 240 milioni di euro all'anno  sostengono 2 milioni e mezzo di persone nei paesi del sud del mondo.

Milano (AsiaNews) – Un aiuto duraturo nel tempo, un sostegno solidale per lo sviluppo integrale delle persone, in particolare i bambini, nel sud del mondo. È questo il senso dell'adozione a distanza a cui è dedicato oggi a Milano, presso il Centro Missionario PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere), il meeting nazionale delle associazioni impegnate in questo settore della solidarietà internazionale. Promosso dal Forum SAD (Sostegno A Distanza) all'incontro, dal titolo, Le ragioni di un impegno, partecipano Lorenzo Ornaghi, presidente dell'Agenzia nazionale per i volontariato, Maria Burani Procaccini, presidente della Commissione Parlamentare sull'Infanzia, Sergio Marelli, presidente dell'Associazione ONG Italiane e Edoardo Patriarca del Forum Terzo Settore. Interverranno anche Roberto Formigoni, presidente della Lombardia, e Gabriele Albertini, sindaco di Milano,

L'adozione a distanza è una realtà molto diffusa in Italia: oggi sono 131 gli enti attivi in questo campo, 64 dei quali si riconoscono nel Forum SAD. I benefattori italiani sono 1 milione e sostengono 2 milioni e mezzo di persone in 110 Paesi per un totale di 240 milioni di euro annui donati (dati 2004).

In prevalenza le adozioni sostengono progetti scolastici e formativi, come corsi di alfabetizzazione e la frequenza scolastica di bambini. Seguono interventi in campo agricolo, in favore di case famiglia e centri di accoglienza. L'adozione a distanza si distingue rispetto alle raccolte di emergenza per la continuità dell'impegno. Essa ha un duplice valore: educare il sostenitore alla consapevolezza dei disagi e della povertà di milioni di persone, e garantire un finanziamento stabile per l'attuazione del progetto.

Questo va riaffermato anche oggi di fronte alla tragedia dello tsunami. Per ora la risposta ai bisogni impellenti causati dal terremoto non è l'adozione a distanza. Questa "è quanto di più lontano ci possa essere dall'emergenza umanitaria". A scriverlo sul numero di febbraio di Mondo e Missione è  Giuseppe Caffulli, esperto di sostegno a distanza, sul quale ha scritto il libro Un figlio all'altro capo del mondo. L'Adozione a distanza in Italia, Editrice Monti, 2000.

Caffulli afferma che l'adozione a distanza "presuppone un tempo medio-lungo, stabilità, possibilità di contatto costante con il referente sul posto", mentre attualmente la situazione nel sud est asiatico richiede interventi di emergenza di carattere sanitario e di ricostruzione. Caffulli rimarca che il PIME – che tra l'altro è stato "l'inventore" del sostegno a distanza in Italia – ha deciso di finanziare interventi mirati all'emergenza, come il sostegno ad un ospedale in India o la ricostruzione di scuole, orfanotrofi e chiese nelle isole Andamane. Per i progetti di sostegno a distanza "ci sarà tempo, nelle prossime settimane e mesi" conclude Caffulli. Le adozioni renderanno "ancora più efficace l'opera di ricostruzione". (LF)

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