Banconote “nucleari” per far fronte alla crescente inflazione
Teheran (AsiaNews) – Se ne parlerà soprattutto per l’immagine – il logo nucleare – ma la banconota iraniana di prossima emissione, in realtà, servirà in primo luogo a mascherare la crescente inflazione.
Il sistema bancario iraniano, sottosviluppato, soffre per le sanzioni imposte dalle autorità finanziarie statunitense a tutte le banche che vogliono trattare simultaneamente con gli USA e con l’Iran – perciò, la Repubblica islamica si trova in una fase di transizione dal dollaro all’euro. Ma forse i problemi più gravi sono interni all’Iran: economia mal governata e controllata in gran parte dal regime, corruzione e speculazione trionfanti, inflazione cronica.
Oggi, un euro vale più di 12mila rial (gli iraniani preferiscono di parlare di 1.200 toman) e la banconota la più grande è di 20mila rial. Il 12 marzo uscirà in Iran delle nuove banconote, di 50mila rial, un modo per le autorità di tener conto dell’inflazione e di far propaganda sul nucleare. Su una faccia delle banconote, infatti, sarà rappresentato il logo nucleare contemporaneo, con una citazione in calligrafia attribuita a Maometto (hadith): “Se la scienza fosse appesa alle Pleiadi, uomini di Persia l’acchiapperebbero”. Infatti, se questo hadith è accettato dai musulmani sciiti come dai sunniti (e pure dai Bahai, che ne fanno uso a proposito del loro profeta l’iraniano Baha’ullah), l’interpretazione usuale parla non di “scienza”… ma di fede o di religione! Non importa: il popolo capirà che il talento eccezionale dei “uomini di Persia” è stato riconosciuto già da Maometto. Come lo dichiarava l’ayatollah Meshkini, il diritto alla tecnologia nucleare è per l’Iran un diritto “inalienabile, naturale, divino”.
Sull’altra faccia delle banconote, ci sarà, come sempre e come dappertutto, il ritratto dell’ayatollah Khomeini ben noto dalla popolazione, che per far spesa ha bisogno di molti “Khomeini verdi” o “blu” (banconote da 10mila o di 20mila rial). Carte di credito non ce ne sono: l’unica altra possibilità, per non riempire una valigetta di banconote, è di usare gli “aasegni” emessi da alcune banche iraniane (da mezzo milione fino a 10 milioni di rial). La banconota “nucleare” aiuterà un po’ il quotidiano degli Iraniani, ma appena. L’inflazione continua, al ritmo di circa il 30% l’anno (13% ufficialmente).
Ma la nuova emissione “non dipende dal deprezzamento della valuta iraniana”, dichiara Jalal Jalilian, un responsabile della Banca centrale iraniana. Allora, solo politica? Già nel febbraio 2004, quando è stata introdotta la banconota di 20mila rial, il legame con l’inflazione è stato occultato. Il regime iraniano ed in particolare il governo Ahmadinejad, criticati dappertutto per l’incapacità di gestire l’economia e le finanze del Paese, rimangono maestri nelle operazioni di propaganda. La banconota “nucleare” dovrebbe sigillare la posizione iraniana di fronte al resto del mondo. Tattica efficace, ma pericolosa, se – o quando – si tratterà di fare dei passi indietro…
10/04/2008
12/09/2018 08:48