02/01/2019, 14.12
INDONESIA
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Cadavere decapitato: torna l’incubo terrorismo a Poso

di Mathias Hariyadi

Scontro a fuoco tra militanti di East Indonesia Mujahidin (Mit) e polizia, intervenuta per recuperare i resti della vittima. Le forze di sicurezza lanciano una caccia all’uomo per sgominare il gruppo islamista: recuperate armi e materiale esplosivo.

Jakarta (AsiaNews) – Con il ritrovamento di un cadavere decapitato, torna l’incubo del terrorismo islamico a Poso, nella provincia di Central Sulawesi. Per le forze di sicurezza indonesiane, gli autori del brutale assassinio, avvenuto tre giorni fa, sono i militanti di East Indonesia Mujahidin (Mit). I terroristi, legati allo Stato islamico (Is), il giorno seguente hanno ingaggiato un violento scontro a fuoco in cui sono rimasti feriti due agenti di polizia, intervenuti per recuperare i resti della vittima. Questi era un residente del villaggio di Salubanga, nella reggenza di Parigi Moutong.

Esercito e polizia hanno lanciato una caccia all’uomo per sgominare il gruppo islamista, originario di Poso e guidato da Ali Kaliora. Il gen. Dedi Prasetyo, portavoce della polizia, riporta che in queste ore, i militari impegnati nelle operazioni hanno sequestrato armi e materiale esplosivo riconducibile ai jihadisti di Mit.

Dall’inizio del 2016 Jakarta è impegnata in un’operazione militare su larga scala, chiamata “Tinombala Ops”, per la guerra ai gruppi terroristici attivi sul territorio. Nel luglio dello stesso anno, le forze armate hanno ucciso il terrorista Santoso, meglio noto come Abu Wardah, leader storico di Mit. Due mesi dopo, la polizia ha annunciato la cattura di Mohammad Basri, suo successore. Ad ottobre, in carcere è finita anche Tini Susanti Kaduku, moglie di Ali Kaliora.

Dal 1997 al 2001 l'isola di Sulawesi e le vicine Molucche sono state teatro di un conflitto sanguinoso fra cristiani (protestanti) e musulmani. Migliaia sono le vittime delle violenze, centinaia le chiese e le moschee distrutte; migliaia le case rase al suolo; quasi mezzo milione i profughi, di cui 25mila nella sola Poso. Il 20 dicembre 2001 i due fronti hanno firmato una tregua a Malino (South Sulawesi), grazie ad un piano di pace favorito dal governo. Tuttavia, la tregua non ha fermato episodi sporadici di terrore. Nell’ottobre 2005, ha sollevato scalpore e indignazione in tutto il mondo la decapitazione, per mano di estremisti islamici, di tre studentesse cristiane: Alfito Polino, Theresia Morangki e Yarni Sambu.

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