15/03/2012, 00.00
LAOS
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Cristiani perseguitati, in Laos ancora violazioni alla libertà religiosa

Un neoconvertito, unico cristiano in un villaggio, posto di fronte a un’alternativa: abbandonare la fede, oppure lasciare la casa e i beni. Al momento la sua sorte è sconosciuta. In un altro distretto, 10 famiglie cristiane vittime di un ordine di espulsione. Le autorità laotiane perseguitano i protestanti considerati “parte del complotto” Usa.

Vientiane (AsiaNews/Agenzie) - La autorità comuniste laotiane continuano la campagna di persecuzione contro la comunità protestante, vittima di abusi e violazioni perché considerata "parte del complotto" statunitense per ribaltare il governo. In passato i cristiani erano soggetti a imprigionamenti, ricatti e minacce volte a far rinnegare loro la fede, espulsioni e diritti negati allo studio e alle cure mediche. Le molte conversioni registrate nel recente passato, in particolare fra le minoranze etniche, hanno spinto i leader del partito a rafforzare la campagna di repressione: solo nelle ultime settimane si sono registrati due diversi casi, contro un neo-convertito in un villaggio della provincia di Luang Namtha e ai danni di 10 famiglie a Luang Prabang.

La prima vicenda riguarda un uomo di nome Khamla, il solo cristiano di un villaggio nel distretto di Viengphuka, provincia di Luang Namtha. Egli si è convertito di recente, dopo essere guarito da una lunga malattia per le fervide preghiere recitate ogni giorno da un amico in un vicino distretto. Le autorità lo hanno più volte convocato intimandogli di abbandonare la fede cristiana. Al rifiuto opposto, il 2 marzo scorso gli agenti lo hanno posto di fronte a un'alternativa: abbandonare la propria casa e il villaggio, oppure rinunciare alla fede. Questo perché, raccontano alcuni testimoni,  "le autorità vogliono tenere il cristianesimo lontano da Viengphuka". Al momento non vi sono notizie certe sulla sua sorte, per la rigida censura imposta sulla vicenda.

Risale invece alla seconda metà di febbraio l'ordine di espulsione emanato dai funzionari del villaggio di Hueyong, nel distretto di Pakoo, provincia di Luang Prabang, nei confronti di 10 famiglie cristiane per un totale di 65 fedeli. Otto di 10 famiglie si sono convertite solo tre mesi fa, ma senza il "permesso" dell'ufficiale degli Affari religiosi della zona che, per questo, ha lanciato una dura campagna di persecuzione.

In Laos, nazione guidata da un regime comunista, la maggioranza della popolazione (il 67%) è buddista; su un totale di sei milioni di abitanti, i cristiani sono il 2% circa della popolazione, di cui lo 0,7% cattolici. I casi più frequenti di persecuzioni a sfondo religioso avvengono ai danni della comunità cristiana protestante: nel recente passato AsiaNews ha documentato i casi di contadini privati del cibo per la loro fede (cfr. AsiaNews 25/02/2011 Niente cibo per 65 contadini laotiani, finché non abbandoneranno il cristianesimo) o di pastori arrestati dalle autorità (cfr. AsiaNews 12/07/2011 Laos, allarme per la vita di due pastori protestanti in carcere da sei mesi).

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