05/11/2013, 00.00
ASIA
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Dall’India alle Filippine, è crisi nella produzione delle noci di cocco

Fra i prodotti chiave della regione Asia-Pacifico, le piantagioni registrano un calo netto della resa. Fra i fattori primari il rapido invecchiamento degli arbusti. In controtendenza il Vietnam, dove la produzione tocca le 100 noci per albero all’anno a fronte di una media regionale di 40. Nel mondo ci sono 12,3 milioni di ettari che producono 64,3 miliardi di noci.

Manila (AsiaNews/Agenzie) - Le piantagioni di palme da cocco - un prodotto chiave dall'India fino alle Filippine, lungo tutto la regione Sud-est del continente - stanno vivendo una crisi sempre più marcata tanto nella coltivazione, quanto nella raccolta. Fra i fattori primari a determinare il calo c'è il rapido invecchiamento delle piantagioni, che comportano un calo significativo nella produzione di ciascun albero. E il picco nella raccolta, comporta come conseguenza una drastica diminuzione delle fonti di reddito e sostentamento per milioni di persone nell'Asia-Pacifico.

Secondo quanto riferiscono studi recenti di esperti Fao - il fondo delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura - alla base della crisi nella produzione l'età media avanzata delle piantagioni. La maggior parte ha circa 60 anni, risale alla Seconda guerra mondiale, e non riesce più a soddisfare le richieste. Per questo sarebbe necessario un ricambio di molte delle piantagioni oggi in uso, per garantire una maggiore produttività.

Del resto la regione Asia-Pacifico soddisfa l'85% della domanda globale nella produzione di alimenti e derivati dalla palma da cocco. E nelle Filippine, secondo quanto riferisce l'ente indonesiano Asian and Pacific Coconut Community, una persona su cinque dipende dalla produzione di cocco. I dati diffusi dalla Fao mostrano quanto sia di stringente attualità il tema della resa delle piantagioni: oggi, infatti, il raccolto medio annuale per albero è di 40 noci, mentre il potenziale - sempre su base annua - varia dai 75 ai 150 all'anno. E gli esperti suggeriscono di procedere a un nuovo impianto dopo un massimo di 60 anni.

In cima alla lista delle nazioni produttrici vi è l'India, la terza economia asiatica, con 17 miliardi di noci nel 2012; seguono l'Indonesia con 15,4 miliardi e le Filippine con 15,2 miliardi. In totale, nel mondo vi sono 12,3 milioni di ettari dedicati alle piantagioni da cocco che producono complessivamente 64,3 miliardi di noci. Da notare che in questi tre Paesi, pur a fronte di una crescente industrializzazione, il settore agricolo resta sempre una componente importante visto che per l'India il comparto vale il 17% del Pil, il 15% in Indonesia (dati 2011) e il 13% nelle Filippine. In particolare, per quanto concerne Manila le palme da cocco da sole valgono il 5% del Prodotto interno lordo, con 340 milioni di alberi, il 26% delle aree agricole e una produzione media di 43 noci per albero all'anno.

Un primo tentativo di investimenti e riqualificazione arriva dallo stato indiano del Kerala, dove è attivo un piano di sostituzione delle piante; tuttavia, nelle altre aree di grande produzione (Tamil Nadu e Karnataka) il discorso è ancora fermo e si registrano cali fino a un terzo della resa delle piantagioni. Fra le nazioni, in controtendenza è il Vietnam che ha una produzione stabile di 100 noci di cocco per albero all'anno, in forte crescita rispetto ai 60 di qualche anno fa. Gli scienziati spiegano che un discorso complessivo di rinnovamento delle piantagioni determinerebbe un aumento della resa variabile fra il 50 e il 100% in pochi anni, arrivando a ricavare "fino a 400 noci all'anno". Ma l'interesse dei governi ancora oggi, concludono gli esperti Fao, è concentrato sulla produzione di riso e olio di palma, a discapito delle noci di cocco.

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