30/11/2017, 08.18
BANGLADESH-VATICANO
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Dhaka: prove, allestimenti e tessere: ultimi preparativi per l’arrivo del papa

di Anna Chiara Filice

Francesco atterrerà tra poche ore. Nel Suhrawardy Udyan Park lavorano operai, fonici e poliziotti. I cartelloni con l’immagine del pontefice sono affissi. Nel giardino dell’arcivescovado mancano solo le sedie. Tirato a lucido il rickshaw dove salirà papa Francesco. Dall’inviata.

Dhaka (AsiaNews) – Tra distribuzione delle tessere per l’ingresso alla messa, prove del coro e dell’offertorio, allestimento del palco, è quasi tutto pronto per l’arrivo di papa Francesco, che sarà a Dhaka tra poche ore. I cattolici del Bangladesh, aiutati da tanti musulmani, stanno compiendo gli ultimi preparativi, non senza la tipica confusione e frastuono che contraddistinguono la capitale. Ad AsiaNews Ranjon Rozario, assistente esecutivo del direttore di Caritas Bangladesh, assicura: “Il 90% del lavoro è stato completato. Per la grande messa che papa Francesco celebrerà qui il primo dicembre sarà tutto pronto”.

Nei luoghi che il pontefice visiterà c’è gran fermento. Al Suhrawardy Udyan Park, dove Francesco ordinerà 16 sacerdoti, è tutto un andirivieni di operai, fonici, concelebranti che provano i passi. Rozario spiega che “sono attese tra le 90 e le 100mila persone. I fedeli potranno accedere all’area attraverso sei entrate riconoscibili per numero e per colore”. Su questo aspetto alcuni cattolici riferiscono: “Regna una grande confusione, ad alcuni membri delle stesse associazioni sono stati consegnati dei pass con colori diversi. Non sappiamo ancora come faremo ad entrare”.

Nel frattempo nel parco si sistema l’altare, la croce di Gesù Cristo, il tetto fatto di bambù e foglie intrecciate. Ci sono anche i poliziotti che montano le telecamere di videosorveglianza. Al lavoro – continua Rozario – ci sono circa 70 operai. Questo luogo è stato scelto per un motivo ben preciso: quando nel 1986 papa Giovanni Paolo II ha visitato il Bangladesh, la messa è stata celebrata nell’Army Stadium [che accoglie fino a 6mila persone, ndr]. La Chiesa locale invece ha voluto il parco perché è uno spazio aperto. In questo modo si vuole trasmettere l’idea di apertura”. La scelta del tetto, aggiunge, “non è casuale. È fatto di canne di bambù e foglie. Vuole rappresentare il nostro Paese, e ricorda le abitazioni tipiche dei nostri villaggi, che sono rurali e poveri. E sappiamo che la Chiesa del Bangladesh è una Chiesa rurale”.

Alcuni eventi si svolgeranno nel giardino dell’arcivescovado. Qui i preparativi sono a buon punto: il tetto è stato montato e ricoperto di tendoni, dai cornicioni della sede pendono le luci, il vialetto che porta al giardino è decorato con scritte di “Armonia”, “Pace” e “Amore”. Mancano solo le sedie, ma alcuni uomini le stanno scaricando dai camion. Ad attendere Francesco anche la papamobile tirata a lucido, il rickshaw (tipico trasporto locale) dove verrà invitato a salire, come fece nel 1986 il suo predecessore. Anche gli striscioni con l’immagine del papa – sempre accostata a quella della premier Sheikh Hasina – sono al loro posto, come ha promesso qualche giorno fa ad AsiaNews uno degli organizzatori.

Manca solo il pontefice. “Non vediamo l’ora che arrivi. Siamo molto contenti, egli è una grande persona”, commentano alcuni poliziotti incontrati alla Chiesa dell’Holy Cross, tra le tappe di questo viaggio pastorale. A rattristare l’atmosfera di gioia e fibrillazione, solo la notizia della scomparsa di un sacerdote a Bonpara, nella diocesi di Dinajpur, riportata da tutti i quotidiani in lingua bengalese.

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