17/01/2023, 11.18
INDONESIA
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Dopo scioperi e scontri riapre la fonderia di Morowali: uccisi due indonesiani e un cinese

di Mathias Hariyadi

Nei giorni scorsi i lavoratori locali avevano chiesto più sicurezza sul lavoro, ma non hanno ricevuto il sostegno dei colleghi stranieri, per cui sono inziate le violenze. La Gunbuster Nickel Industri è di proprietà di un magnate cinese che ha promesso grossi investimenti in Indonesia. Esperti e residenti temono altre violenze.

Jakarta (AsiaNews) - Oggi ha riaperto la Gunbuster Nickel Industri (Gni), una fonderia di nichel nella reggenza di Morowali settentrionale dove nei giorni scorsi si è scoppiata una protesta e due lavoratori indonesiani e uno cinese sono morti negli scontri. Grazie a un massiccio intervento delle Forze dell’ordine, la situazione è tornata sotto controllo: “Le unità di sicurezza hanno agito contro i responsabili”, ha comunicato Didik Supranoto, capo di polizia della provincia di Sulawesi centrale.

Mentre Jakarta ha inviato una squadra speciale a indagare sull’accaduto, alcuni video amatoriali delle violenze sono diventati virali sui social: in alcuni filmati si sentono i lavoratori indonesiani rimproverare al governo di aver “concesso troppo” ai cinesi.

Il 14 gennaio i lavoratori della fabbrica appartenenti al sindacato nazionale dei lavoratori avevano partecipato a un incontro con l’azienda alla quale avevano avanzato otto richieste, tra cui l'attuazione delle procedure di sicurezza sul luogo di lavoro, la fornitura di dispositivi di protezione individuale, l'interruzione delle trattenute salariali e la riassunzione dei membri del sindacato licenziati perché avevano scioperato. A dicembre due operai indonesiani erano morti per incidenti sul luogo di lavoro. 

Tuttavia, dopo che nessun accordo è stato raggiunto tra le parti, gli operai indonesiani hanno iniziato uno sciopero: non trovando l’appoggio dei colleghi cinesi, sono iniziati gli scontri tra lavoratori locali e stranieri. Alcuni macchinari all’interno della fabbrica sono stati presi d’assalto, ma la polizia ha riferito che sono stati incendiati anche alcuni dormitori di migranti cinesi. Alla Gni lavorano 11mila lavoratori indonesiani e 1.300 stranieri, hanno spiegato ancora le Forze dell'ordine.

La fonderia, gestita dall’imprenditore cinese Tony Zhou Yuan, appartiene alla Jiangsu Delong Nickel Industry, azienda che svolge anche operazioni di estrazione e raffinazione di minerali nell'area economica industriale di Xiangshui, in Cina. Aperta nel 2019, è stata ufficialmente inaugurata dal presidente indonesiano Joko Widodo due anni dopo. L’investimento per la creazione di tre impianti nel Morowali settentrionale dovrebbe superare gli 8 miliardi di dollari, con una previsione di assunzione di almeno 27mila lavoratori. Il presidente Jokowi - com’è chiamato in Indonesia - è sempre stato accogliente nei confronti di migranti e investimenti cinesi, ma secondo gli esperti, questo episodio, unito a storici sentimenti anti-cinesi e all’alta disoccupazione, rischia di scatenare ulteriori atti di violenza anche in altre parti dell’Indonesia.

Anton, residente locale che lavora nell'industria mineraria da più di 10 anni ha detto ad AsiaNews che "ci sono almeno 15 impianti di fusione nel Morowali settentrionale che utilizzano tecnologie avanzate e assumono migliaia di lavoratori”. Con l'aumento vertiginoso della domanda di batterie sul mercato internazionale e l'enorme deposito di nichel nella provincia di Sulawesi centrale “la costruzione di fonderie è stata la priorità dell'Indonesia", ha aggiunto. “Se l'industria delle batterie sarà completamente sviluppata si tratterà di un'industria mineraria di dimensioni gigantesche, ma con alcune serie sfide da affrontare, come la discrepanza sociale tra i lavoratori nazionali e quelli stranieri", ha proseguito Anton, esprimendo la propria opinione personale. "Quando un senso di invidia sociale viene espresso a gran voce, significa che è imminente anche una potenziale violenza di massa".

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