30/07/2018, 11.02
PAKISTAN
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Elezioni in Pakistan, cristiani: Poche speranze nell’ex star del cricket Imran Khan

di Kamran Chaudhry

Le opposizioni lamentano che i risultati del voto sono stati truccati. Timori che un governo del Pakistan Tehreek-e-Insaf possa impedire manifestazioni civili perché gode dell’appoggio dall’esercito. Dove ha già governato, il partito di Khan ha ridotto la rappresentanza delle minoranze e le quote di lavoro ad esse destinate. Il futuro premier difende la legge sulla blasfemia.

Lahore (AsiaNews) – Leader e attivisti cristiani nutrono poche speranze che la leggenda del cricket Imran Khan, una volta eletto primo ministro della Repubblica islamica del Pakistan, possa migliorare la situazione delle minoranze religiose. P. Nasir William, direttore della Commissione per le comunicazioni sociali della diocesi di Islamabad-Rawalpindi, afferma ad AsiaNews: “Tutti i governi precedenti hanno fallito nel dare uguali diritti alle minoranze religiose del Pakistan”.

Secondo il sacerdote, “nel suo discorso dopo la vittoria, Imran Khan ci ha assicurato i principi fondamentali garantiti dalla Costituzione, ma è rimasto in silenzio quando i leader del suo partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti) hanno definito i cristiani kaafir (infedeli) e churhas (di bassa casta) nelle assemblee e nei discorsi televisivi”. Poi aggiunge: “I cinque anni di governo di Khan potrebbero non essere sufficienti a contrastare decenni di fondamentalismo religioso. Sono deboli le ipotesi di grandi manifestazioni di protesta e di sit-in, dato che si vocifera che i militari appoggiano il suo partito”.

Il Pti ha annunciato che Imran Khan giurerà come primo ministro prima del 14 agosto, giorno in cui si festeggia l’indipendenza. Nel frattempo il 27 luglio una conferenza di tutti i partiti politici ha chiesto nuove elezioni e respinto i risultati della tornata elettorale del 25 luglio perché [li ritiene] spudoratamente truccati. Inoltre nel suo rapporto del 27 luglio, il Free and Fair Election Network (Fafen) evidenzia che il numero di voti annullati in 35 circoscrizioni era più alto rispetto al margine per la vittoria.

Hyacinth Peter, segretario esecutivo della Commissione Giustizia e pace della Conferenza dei superiori maggiori (Major Religious Superiors Leadership Conference), ritiene che Imran Khan non abbia “alcun interesse” per le minoranze. “Egli – riferisce – ha già promesso che difenderà la sezione 295-C del Codice penale pakistano inerente alle leggi sulla blasfemia. Nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa l’ex governo del Pti ha cancellato dai programmi scolastici tutti i riferimenti alla laicità dello Stato che erano stati introdotti dalla precedente amministrazione. Tra questi, le immagini di bambine senza il dupattas (velo), i dolci di Natale e la croce come simbolo sulle ambulanze, il saluto del ‘buongiorno’ al posto di ‘Assalamu Aliakum’ e così via”.

Nel 2013 il partito di Khan ha formato un governo nella provincia settentrionale con il sostegno di una coalizione di partiti. Essa ha approvato solo il 3% di quote di posti di lavoro riservati alle minoranze, mentre nel resto del Paese è del 5%. Allo stesso modo il numero di seggi riservati alle minoranze nell’Assemblea provinciale di Khyber Pakhtunkhwa è solo del 2%, mentre nel Sindh e nel Balochistan è del 5%.

I leader cristiani criticano inoltre il governo del Pti per non aver distribuito i risarcimenti di circa 200 milioni di rupie [1,34 milioni di euro, ndr] alle famiglie dei martiri dell’attentato del 2013 ad una chiesa [protestante] di Peshawar. Invece a febbraio il governo provinciale guidato dal Pti ha offerto un finanziamento di 277 milioni [1,84 milioni di euro] alla scuola coranica Darul Aloom Haqqania, culla per molti jihadisti e leader talebani dell’Afghanistan nel distretto di Nowshera. Nel 2016 la stessa università ha ricevuto altri 300 milioni di rupie [2 milioni di euro] dall’amministrazione provinciale. Secondo i partiti d’opposizione, le autorità del Pti hanno tagliato i fondi delle minoranze per finanziare proprio la madrassa. Alcuni rapporti dei media rivelano che la maggior parte di questi fondi dovevano servire ad aumentare i posti riservati ai cristiani poveri nelle scuole cristiane.

Il 28 luglio con una lettera aperta il Rwadari Tehreek [Movimento interreligioso per la tolleranza, ndr] ha dato alcuni suggerimenti a Khan: supremazia della legge e della Costituzione; indipendenza del Parlamento; emancipare le province; rafforzare la commissione elettorale e le altre organizzazioni democratiche; un sistema di governo locale efficace; un esecutivo più ristretto; meno protocolli e la riduzione delle spese che non garantiscono ricavi. Il movimento ha anche lanciato un appello per migliorare le condizioni dei settori svantaggiati della società – donne, bambini, minoranze, lavoratori; per il rispetto della dignità umana, una modifica dei programmi di studio e la piena realizzazione del Piano d’azione nazionale contro l’estremismo e il terrorismo.

Una voce fuori dal coro è quella di p. Qaiser Feroz, segretario esecutivo della Commissione per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale pakistana, che esprime sostegno al futuro premier. “Khan crede – afferma – nella visione originaria di Muhammad Ali Jinnah, fondatore della patria. Noi riteniamo che egli possa far rivivere lo spirito della Costituzione. Tutti i partiti devono accettare il risultato delle elezioni e sostenere la nuova leadership per il progresso del nostro Paese”.

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