19/05/2022, 10.20
IRAN
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Esperta Onu: le sanzioni Usa all’Iran hanno effetti ‘disastrosi’

Per la prima volta dal 2005 una delegazione delle Nazioni Unite ha visitato la Repubblica islamica. Nel programma incontri con funzionari di governo, esperti di economia e sanità, membri della società civile. Alena Douhan: allo studio un piano con Teheran per “sviluppare un programma di collaborazione”. 

Teheran (AsiaNews) - Le sanzioni unilaterali Usa e le misure coercitive sul piano economico promosse da Washington contro Teheran hanno effetti “disastrosi” sulla vita della Repubblica islamica e, in particolare, sulle fasce più deboli della popolazione iraniana. A lanciare l’allarme è l’esperta indipendente e relatrice speciale Onu sulle Misure coercitive unilaterali Alena Douhan, che ha da poco concluso una visita di 12 giorni, prima volta dal 2005 che un relatore speciale delle Nazioni Unite è autorizzato a entrare nel Paese per una missione ufficiale. Da tempo analisti ed esperti sottolineano che le sanzioni statunitensi, rafforzate durante la presidenza Trump nel quadro della politica di “massima pressione” in chiave anti-nucleare, ne hanno “affossato” l’economia. 

Per Douhan la stretta attorno a Teheran impressa dagli Stati Uniti è illegale e va cancellata nel più breve tempo possibile. “Durante la nostra visita - prosegue l’esperta, il cui ruolo è stato creato nel 2014 in seno al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite - abbiamo potuto osservare l’impatto devastante delle sanzioni sul piano umanitario”. Le misure imposte, ha proseguito nella conferenza stampa di ieri, “violano il diritto internazionale, sono illegali!”. 

La visita del gruppo di lavoro Onu si è svolta dal 7 al 18 maggio. Nelle prossime settimane verrà redatto un rapporto la cui versione definitiva verrà presentata a settembre al Consiglio per i diritti umani. “La soluzione migliore - prosegue Douhan - sarebbe quella di revocarle”. La missione si è svolta in una fase di stallo nei colloqui fra potenze mondiali sul nucleare iraniano, nel tentativo di rilanciare l’accordo del 2015 (Jcpoa) sconfessato da Trump. 

Nel corso della missione in Iran la relatrice speciale Onu ha incontrato funzionari di governo e rappresentanti delle organizzazioni della società civile, esperti di sanità e membri delle istituzioni finanziarie. E proprio in concomitanza con la visita si è aperta una nuova fase di protesta della popolazione iraniana, scesa in piazza per protestare contro i tagli ai sussidi e la crisi economica e repressa con la forza dalle autorità con un bilancio di cinque morti e decine di arresti.

“Non mi aspetto - afferma Douhan - che [le sanzioni] vengano revocate immediatamente o che saranno revocate tra un mese. Il mio scopo in questo ambito, e lo scopo della visita nel Paese è quello di analizzare la situazione e portare i fatti per rafforzare la discussione in seno alla comunità mondiale”. L’auspicio per il futuro è che vi possano essere altre missioni delle Nazioni Unite in Iran, per contribuire a risollevare la nazione da una situazione di criticità che dura ormai da troppo tempo. “So che il governo - ha concluso - sta collaborando con l’Onu per sviluppare un programma di cooperazione”.

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