01/07/2016, 08.56
VIETNAM
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Hanoi ammette: il disastro ecologico colpa del Formosa Plastic Group, che pagherà i danni

Dopo tre mesi di indagini il governo ha confermato la responsabilità del gruppo dell’acciaio per la morte di tonnellate di pesce e l’inquinamento del mare. L’azienda pagherà 500 milioni di dollari di multa. Attivisti e dissidenti: “La somma non è nulla se paragonata ai danni. Milioni di persone colpite hanno bisogno di assistenza nel lungo periodo. Anche Hanoi è colpevole”.

 

Hanoi (AsiaNews) – Il disastro ecologico che ha causato la morte di 70 tonnellate di pesce e messo in ginocchio la popolazione delle province centrali del Vietnam è da attribuire all’inquinamento del Formosa Plastic Group, industria dell’acciaio taiwanese. È il risultato di tre mesi di indagini governative, che hanno confermato ciò che la popolazione conosce da aprile: un tubo appartenente alla compagnia riversava ogni giorno 12mila metri cubi di liquido tossico nelle acque del mare.

All’inizio delle indagini il Formosa Plastic Group aveva negato ogni responsabilità, affermando di aver speso 45 milioni di dollari per ammodernare i sistemi di riciclo dell’acqua negli impianti. In una conferenza stampa tenuta ieri, il capo dell’ufficio governativo Mai Tien Dung ha detto che il gruppo dell’acciaio pagherà 500 milioni di dollari per rimediare ai danni provocati all’ambiente e agli abitanti.

Circa cinque milioni di persone residenti nelle province di Nghệ An, Hà Tĩnh, Quảng Bình, Huế City e Quảng Trị vivono in povertà a causa della scomparsa del pesce, fonte primaria di reddito. Numerose persone, anche se non sono disponibili dati certi, sono rimaste intossicate dopo aver mangiato cibo inquinato.

Da mesi la Chiesa e la società civile criticano il governo di Hanoi, colpevole di aver ritardato le indagini, non aver tutelato la salute dei cittadini e aver represso con la violenza le manifestazioni pacifiche. Una visita compiuta dalla Caritas nelle zone più colpite ha rivelato la situazione di degrado in cui versano le famiglie dei pescatori.

Il mea culpa del Formosa Plastic Group non è ritenuto sufficiente dall’opinione pubblica. Alcuni critici fanno notare che il governo non cita i termini del contratto che ha firmato con gruppo dell’acciaio: quest’ultimo ha ricevuto da Hanoi 2mila ettari di costa e 1200 ettari di spazio marino per costruire le proprie strutture. Per i prossimi 70 anni la compagnia pagherà 4 centesimi di dollaro per metro quadrato.

Le Huy Ba, ex direttore all’Istituto industriale di Ho Chi Minh City, afferma che “tutto considerato, 500 milioni [di multa] non sono abbastanza. Loro devono compensare per milioni di persone che vivono lungo la costa e offrire loro aiuto nel lungo periodo, non solo per due o tre mesi. Inoltre devono pagare per i danni ambientali”.

Anche il famoso blogger cattolico Nguyen Huu Vinh ha attaccato il governo accusando la complicità di Hanoi: “Hanno represso i manifestanti e arrestato gli attivisti. Anche se ora il governo ha annunciato la causa della morte del pesce, penso che sia solo un’azione fatta dietro la pressione pubblica. Non ho molta speranza per questa ammissione di colpa”.

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