11/07/2012, 00.00
CINA - VATICANO
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Harbin, l'Associazione Patriottica, "il Vaticano non favorisce l'unità della Chiesa"

di Justina Li
Il comunicato è stato firmato da AP e Consiglio dei vescovi cinesi. In esso non si menziona mai la parola "scomunica" nei confronti di p. Fusheng nominato vescovo di Harbin senza il benestare del Papa. Per l'AP il documento vaticano non favorisce l'unità, la comunione e il sano sviluppo della Chiesa in Cina. Fonti locali denunciano l'utilizzo di toni pretestuosi e fuorvianti per ingannare i cattolici della Chiesa ufficiale.

Pechino (AsiaNews) - L'Associazione Patriottica critica e il Consiglio dei vescovi cinesi rispondono alla nota della Santa Sede sull'ordinazione illecita di p. Yue Fusheng di Harbin. In un comunicato, diffuso oggi, le autorità cinesi sottolineano che il documento vaticano "non favorisce l'unità, la comunione e il sano sviluppo della Chiesa in Cina". A differenza delle dichiarazioni ostili pubblicate il 4 luglio dall'Ufficio per gli Affari religiosi (State Administration for religious Affair, Sara), il comunicato dell'AP utilizza parole e toni più pacati, senza menzionare la parola "scomunica".

Fonti della Chiesa cattolica in Cina definiscono il documento "pretestuoso" e atto a "confondere i lettori". La dichiarazione parla delle qualità e delle qualità di p. Yue come sacerdote, sottolineando che il prete era già stato scelto come candidato vescovo nel 1999 e riproposto come tale lo scorso 16 maggio.  

Nella sua nota, la Santa Sede affermava invece che padre Yue era stato informato che "egli non poteva essere approvato dal Papa come candidato vescovo. In diverse occasioni gli era stato chiesto di non accettare l'ordinazione episcopale senza il mandato pontificio". Per le fonti, ciò non ha nulla a che fare con la sua dedizione al lavoro pastorale o all'essere considerato o meno un possibile candidato vescovo.  

Molti prelati che hanno partecipato all'ordinazione illecita di Harbin hanno espresso il proprio dolore e tristezza. "I fedeli della Chiesa ufficiale di Harbin - sottolinea una fonte locale - sono delusi e tristi di avere un leader debole e scomunicato dal Vaticano".  

Nel suo comunicato, l'AP afferma che una diocesi senza vescovo rallenta lo sviluppo della Chiesa, e il Consiglio dei vescovi farà di tutto per formare e selezionare i canditati e guidarli attraverso il processo di elezione e ordinazione. Ma secondo le fonti, il fine dell'AP è confondere i fedeli e sottolineano che la scelta del vescovo deve essere la cosa più importante, anche se la diocesi è vacante. "Un buon prelato - affermano - deve essere pronto a difendere la Chiesa e i suoi fedeli".

Riprendendo il comunicato della Sara, l'ultimo punto del documento, afferma che i vescovi in Cina godono dello stesso rispetto che ha nei loro confronti la Chiesa universale. Per le fonti i prelati sono tali "solo se sono approvati dal Papa e difendono il principio della Chiesa. una, santa, cattolica e apostolica". 

 

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