11/02/2009, 00.00
RUSSIA
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I lavoratori migranti dell’Asia centrale, moderni “schiavi” del nuovo impero russo

Dopo due anni di indagini, Human Rights Watch denuncia il sistematico sfruttamento e abuso, da parte di datori di lavoro e polizia. Milioni di operai edili accettano ogni umiliazione, per fuggire la fame. Passaporti “trattenuti”, salari pagati solo in parte, infortuni senza assistenza.

Mosca (AsiaNews/Hrw) – Milioni di lavoratori migranti, soprattutto provenienti dai Paesi poveri dell’Asia centrale, in Russia sono “sfruttati dai datori di lavoro” e “subiscono estorsioni e vari abusi ad opera della polizia e di altre autorità”. In un rapporto pubblicato ieri, Human Rights Watch ha denunciato la discriminazione sistematica contro questi lavoratori, spesso motivata anche da odio razziale, ora esacerbata dalla crisi finanziaria globale.

Il gruppo guidato da Jane Buchanan, esperto di Hrw per Europa e Asia centrale, ha svolto indagini e preso 146 testimonianze in 49 città nel settore degli operai edili, tra il 2006 e il 2008. Ella afferma che quasi tutti i migranti lavorano in nero, anche se la legge russa richiede un contratto di lavoro. Operano in condizioni pericolose, per salari da fame. A volte gli “intermediari” trattengono il passaporto dei migranti e poi li costringono a lavorare senza paga, altre volte sono percossi per ottenerne piena obbedienza.

Un operaio tagiko di 30 anni ha spiegato a Hrw che essi non hanno possibilità di protestare quando l’imprenditore trattiene parte del loro salario. Dice che “noi possiamo solo prendere quanto ci danno”.

Un lavoratore kirghizo si è ferito all’addome, costruendo palazzi a Mosca. Spiega che “andare da un medico è costoso, non ho un’assicurazione sanitaria”. Così si è curato da solo, con l’aiuto di un altro operaio.

In Russia ci sono 9 milioni di lavoratori migranti di cui l’80% proviene da Stati ex sovietici dove soffrono la fame e per questo tentano la fortuna passando il confine senza visto. Più del 40% è occupato nel settore edile che, prima della crisi, era una delle principali attività del Paese.

Anche la polizia abusa di loro, estorcendo denaro quando ispezionano i documenti, o pretendendo che vadano a lavorare gratis presso la stazione di polizia o altrove.

Buchanan osserva che “i migranti del settore edile sono molto vulnerabili… spesso lavorano per mesi, aspettando e sperando di essere pagati… Occorre un urgente intervento del governo russo”, anche contro gli intermediatori di mano d’opera e con attenti controlli sui luoghi di lavoro.

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