05/06/2006, 00.00
BHUTAN
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Il re sceglie la libertà di espressione: inaugurati in Bhutan i primi due quotidiani privati

di Prakash Dubey

Si chiamano Bhutan Observer e Bhutan Times. Fino al 30 aprile scorso l'unico quotidiano disponibile nel Paese era quello governativo. La scelta del re nel quadro di un cammino verso la monarchia parlamentare.

Thimphu (AsiaNews) – Il Kuensel, storico quotidiano del Bhutan gestito dal governo, non è più l'unico del piccolo regno himalayano. In poco più di un mese infatti sono nati due quotidiani gestiti da privati. La novità è epocale, dato che in passato il governo non consentiva libertà d'espressione.

L'ultimo quotidiano nato in ordine di tempo si chiama Bhutan Observer ed è stato inaugurato in modo ufficiale il 2 giugno 2006. Il primo numero è stato distribuito anche dalla regina del Bhutan in persona, Ashi Sonam Dechan Wangchuk. Secondo la regina il lancio del quotidiano è "un altro passo in avanti per favorire la crescita di media di informazione indipendenti e professionali che possano sostenere e rafforzare la democrazia nel Paese". Il re del Bhutan infatti l'anno scorso ha dichiarato di voler trasformare il regno in una monarchia parlamentare, nella quale i cittadini potranno eleggere i loro rappresentanti.

"La decisione di favorire la libertà dei media di informazione è del settembre 2005", ricorda Sudip Ghosh, un indiano di religione indù che lavora in un progetto idroelettrico in Bhutan. "Il re – continua – si era incontrato con il Lhengye Zhungtsho, il corpo reale per il  controllo legislativo, e ha sostenuto la tesi che il governo avrebbe dovuto promuovere l'iniziativa privata nel campo dell'informazione per permette la fioritura della democrazia. Da allora il sovrano si è adoperato perché venissero creati quotidiani privati".

Ghosh aggiunge che la scelta del re stupisce la parte democratica del Paese. "Hanno capito che il cammino dal re verso la democrazia non è una farsa, ma è reale. Il re del Bhutan, a differenza di quello del Nepal o del regime comunista cinese, non ha tendenze autocratiche. L'unica contraddizione è che lo Stato continuerà ad essere una democrazia teocratica buddista e questo di fatto limiterà gli altri culti. Comunque la libertà di stampa può portare cambiamenti anche da questo punto di vista, o perlomeno lo spero", conclude.

Il primo quotidiano privato si chiama Bhutan Times ed è stato inaugurato il 30 aprile 2006 dal primo ministro Lyonpo Sangay Ngedup. "Questo giornale – dichiarava - non è però solo un dono, ma anche e soprattutto una responsabilità nei confronti della società".

I due quotidiani privati dovrebbero trattare tematiche giovanili e sulla vita rurale. "Il nostro giornale – dichiara Sonam Kinga, direttore del Bhutan Observer - darà spazio sia a chi vive nei villaggi remoti e nelle comunità rurali che ai giovani, seguirà i problemi dei diversi strati della società".

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