20/03/2020, 08.54
INDIA
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Impiccati gli stupratori di Delhi. Medico indiano: La vita umana è sacra

di Nirmala Carvalho

I detenuti avevano dai 25 ai 32 anni. La sentenza capitale è stata eseguita poche ore dopo l’ultimo rigetto della Corte suprema. Suora violentata: “I crimini contro le donne sono i più odiosi e devono essere puniti, ma non con la pena di morte. Non cerco vendetta, ma solo giustizia”.

Mumbai (AsiaNews) – Questa mattina i quattro uomini che hanno stuprato e seviziato a morte una studentessa di Medicina a Delhi nel 2012 sono stati impiccati nel carcere di Tihar. La sentenza è stata eseguita alle 5.30, un paio d’ore dopo l’ultimo rigetto della Corte suprema indiana a concedere la revisione del processo. Ad AsiaNews il dott. Pascoal Carvalho, medico di Mumbai e membro della Pontificia Accademia per la vita, dichiara: “La vita umana deve sempre essere difesa. Ogni vita è sacra. Sono contro la pena di morte”.

I detenuti impiccati sono: Mukesh Singh (32 anni), Pawan Gupta (25), Vinay Sharma (26) e Akshay Kumar Singh (31). Il caso della ragazza 23enne, morta dopo settimane di agonia in un ospedale di Singapore nel dicembre 2012, è stato uno dei peggiori episodi di violenza sessuale mai compiuto in India. La vicenda della giovane, torturata con un bastone d’acciaio su un autobus della capitale, ha portato ad un profondo ripensamento del ruolo della donna nella società.

Sr. Meena Barwa, religiosa violentata dai radicali indù durante i pogrom del Kandhamal nel 2008, sostiene: “Provo due sentimenti: da una parte sono contro la pena di morte e mi sento male per questi uomini, che non potevano essere salvati, [mentre] avrebbero potuto essere riformati e trasformati. Dall’altra, questa è una lezione per tutti. Giustizia è fatta. Simili crimini contro le donne sono i più odiosi e necessitano la punizione più dura, ma non la pena di morte. Non cerco vendetta, ma solo giustizia”.

Secondo il dott. Carvalho, “il crimine contro una figlia dell’India è stato tra i più efferati. Doveva essere fatta giustizia, ma dovevamo trovare modi alternativi per punire i criminali e proteggere la società affinché sia più rispettosa della vita umana”. Il medico nota che “nel 2018 la maggior parte delle sentenze capitali sono imposte per gli assassini (45) e soprattutto per gli assassini coinvolti in violenze sessuali (58 casi). In ogni caso non esistono prove scientifiche che la pena di morte sia un deterrente dei crimini sessuali contro le donne. La persona invece dovrebbe essere condanna al carcere a vita”.

Il medico ricorda che papa Francesco “ha cambiato la Chiesa cattolica insegnando a rifiutare in pieno la pena di morte e il Vaticano si impegna a lavorare per abolire la pena capitale in tutto il mondo. La nuova edizione del Catechismo della Chiesa cattolica del 2018 afferma: ‘La pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona’”.

Intanto questa mattina il premier Narendra Modi sul suo profilo Twitter ha espresso apprezzamento per l’esecuzione della condanna e dichiarato: “La giustizia ha prevalso”. Nello stesso momento, decine di persone erano assiepate all’esterno del carcere per festeggiare l'impiccagione. Per l’International Commission of Jurists, la condanna a morte degli stupratori “è stata un affronto allo stato di diritto e non migliora l’accesso alla giustizia per le donne”.

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