14/06/2005, 00.00
INDIA
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India, 8 missionari espulsi perché pregavano

di Nirmala Carvalho
Il governo del Maharashtra ha cacciato dal Paese 8 missionari trovati a pregare. "Se volevano pregare – ha detto un poliziotto – dovevano chiedere il visto da missionari, non da turisti".

Mumbai (AsiaNews) – Un gruppo composto da 8 missionari cristiani di nazionalità statunitense è stato costretto a lasciare l'India per "violazioni delle condizioni del visto". Il gruppo è stato oggetto di un violento attacco da parte di 40 persone che, nella notte di domenica, ha assaltato 3 missionari che stavano tenendo una cerimonia religiosa a Malsani, un sobborgo di Mumbai; la cerimonia è stata scambiata per una conversione e l'errore ha provocato l'ira di una folla di persone.

Jinsi John, un uomo che pregava con loro, ha detto: "Sono stati attaccati mentre si trovavano nel mezzo della preghiera. Di loro, 2 – Craig Alan e Steve – sono stati assaliti in mezzo alla strada e fatti rotolare giù". "Non hanno risposto alla violenza – ha concluso l'uomo – ma hanno continuato a pregare". I 2 missionari sono rimasti feriti nell'agguato ma la polizia ha fermato solo 2 degli assalitori, subito rilasciati su cauzione.

John Dayal, presidente dell'All India Christian Union (Aicu), ha dichiarato ad AsiaNews: "Il governo americano ha fatto in fretta a togliere l'India dalla lista degli Stati canaglia: l'Aicu condurrà in maniera autonoma un'inchiesta su questo grave incidente". "La violenza contro i cristiani – ha concluso – sta aumentando, anche nel Maharashtra".

Il sito della Conferenza episcopale indiana (Cbci) "condanna l'attacco ad un pacifico incontro religioso", anche se tenuto da un gruppo "neo-cristiano" che adopera "predicatori particolarmente irruenti". Babu Joseph Svd, portavoce della Cbci, ha detto: "E' molto triste constatare che questa nazione, che ha una grande tradizione ospitale, non tratta più bene i suoi visitatori". "E' triste inoltre – ha detto ancora – che in questi tempi ogni raduno tenuto da cristiani sia visto con sospetto".

Dopo aver subito l'attacco i missionari sono stati condotti dalla polizia di Malwani all'Ufficio regionale registrazione stranieri, dove sono stati interrogati per circa 4 ore. Dopo l'interrogatorio il gruppo è stato diviso: 4 sono stati allontanati domenica 12, mentre gli altri 4 hanno lasciato il Paese per gli Stati Uniti il giorno dopo. Un ufficiale di polizia ha dichiarato ad AsiaNews: "Se sono venuti in India per pregare dovevano richiedere un visto da missionario, non da turista".
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