30/01/2019, 08.07
FILIPPINE
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Jolo, marito e moglie gli esecutori dell’attentato alla cattedrale. Bombe in moschea

Il presidente Duterte ripercorre gli ultimi istanti di vita della coppia. Dai media locali l’ipotesi che prima dell’attacco fossero stati avvistati in un campo di addestramento per terroristi. Il silenzio della popolazione rende difficile le indagini e l’amministrazione pensa alle taglie. A Zamboanga, ignoti lanciano granata all’interno di una moschea: due morti e quattro feriti.

Manila (AsiaNews/Agenzie) – Gli esecutori del doppio attentato dinamitardo, che lo scorso 27 gennaio ha colpito la Cattedrale di Nostra Signora del Monte Carmelo a Jolo (Sulu) erano una coppia di coniugi. Lo rivela il presidente filippino Rodrigo Duterte, aggiungendo che “non vi è dubbio” sul fatto che dietro le esplosioni vi siano i terroristi di Abu Sayyaf, gruppo armato che ha giurato fedeltà allo Stato islamico (Is). Nel frattempo, la morte in ospedale di Chienly Camille Tabas Rubio, 14 anni, porta a 21 il numero delle persone morte nell’attentato jihadista; tra queste vi sono diversi corpi non ancora identificati. I feriti sono 112, 54 dei quali necessitano di assistenza medica continua.

In queste ore, un altro episodio rischia di infiammare Mindanao. Alle prime ore di questa mattina, ignoti hanno lanciato una granata all’interno della moschea di Kamahaldikaan a Zamboanga City, uccidendo due persone e ferendo altre quattro. Il col. Gerry Besana, portavoce dell’esercito, dichiara che sono in corso le prime indagini per stabilire se l’azione è collegata all’attentato del 27 gennaio.

Due giorni fa, il presidente filippino si è recato sul luogo della tragedia (foto) e ha visitato i feriti in ospedale. Citando fonti dell’intelligence, Duterte ieri ha ripercorso gli ultimi istanti di vita dei due attentatori, confermando per la prima volta in via ufficiale che i terroristi hanno condotto un’azione suicida. La donna, che indossava una vistosa croce intorno al collo, è entrata in chiesa e nel mezzo della funzione delle 8 di mattina ha detonato l’ordigno esplosivo improvvisato (Ied) che portava con sé. In quanto di sesso femminile, la terrorista “non ha destato sospetti” tra il personale deputato alla sicurezza, dichiara il presidente. Il marito è invece rimasto fuori dalla cattedrale, nei pressi dell’entrata. All’esterno della chiesa, poliziotti e militari accorsi dopo la prima esplosione non lo hanno perquisito, consentendogli di innescare la seconda esplosione.

Duterte dichiara che gli attentatori “potrebbero essere stranieri” (forse indonesiani), ma “i resoconti delle forze di sicurezza in materia non concordano” sulla loro nazionalità. Media locali avanzano l’ipotesi che i due fossero stati avvistati in un campo di addestramento di Abu Sayyaf, quattro giorni prima dell’attentato. Il presidente afferma che “è certo che da due anni terroristi stranieri si addestrano a Jolo”, storica roccaforte islamista nella zona dell'isola di Mindanao. Per questo, vi aveva già inviato un intero battaglione di soldati.

Delfin Lorenzana, segretario alla Difesa di Manila, rivela che Duterte ha ordinato a militari e polizia di annientare “con qualsiasi mezzo” i militanti di Abu Sayyaf. Il ministro aggiunge che il presidente sta pensando ad imporre una taglia sui complici della coppia. “Speriamo – afferma Lorenzana – di poter convincere le persone del luogo a collaborare con noi per identificare queste persone. È difficile rintracciarli perché è altrettanto difficile ottenere informazioni privilegiate. La gente locale non parla con persone che non sono familiari”.

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