21/11/2015, 00.00
PAKISTAN
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Karachi, Caritas Pakistan a sostegno dell’imprenditoria femminile cristiana

di Shafique Khokhar
L'organismo della Chiesa ha organizzato una giornata di workshop in un quartiere povero della metropoli. Obiettivo dell’iniziativa rafforzare le competenze delle donne cattoliche, vittime di una doppia discriminazione (genere e fede). Una via concreta per “aprire la porta” del mercato del lavoro e avviare imprese “di piccola scala”.

Karachi (AsiaNews) - Rafforzare l’imprenditorialità femminile in Pakistan, con una particolare attenzione alle donne cristiane che sono vittime, in genere, di una doppia discriminazione: di sesso e di appartenenza religiosa. Con questo obiettivo la sezione di Karachi (provincia del Sindh, nel sud del Paese) di Caritas Pakistan ha promosso una giornata di workshop e lavori, nel contesto di iniziative più ampie a favore dell’universo rosa e di una indipendenza (economica) delle donne.

Teatro del progetto il quartiere di Shahbaz Goth, una zona compresa nella parrocchia di San Tommaso a Karachi. Si tratta di un’area povera, in cui mancano progetti e attività a favore dei gruppi più emarginati e, per questo, al centro di una recente inchiesta degli esperti Caritas sulla popolazione e il contesto femminile.

Da qui l’idea di promuovere una giornata in favore dell’imprenditorialità femminile, in particolare fra le esponenti della minoranza cristiana, che si è tenuta il 16 novembre scorso; obiettivo degli organizzatori, fornire le competenze necessarie per la costruzione di piccoli oggetti artigianali, fra cui candele e spume. All’evento hanno partecipato 16 donne provenienti dall’area di Shahbaz Goth.

Interpellato da AsiaNews Javed Iqbal, esperto di società e lavoro, spiega che il proposito degli organizzatori è di “insegnare e sviluppare le capacità imprenditoriali delle donne povere e marginalizzate, appartenenti alle minoranze religiose”. Al termine della giornata Mansha Noor, segretario esecutivo della sezione di Karachi di Caritas Pakistan ha distribuito alcuni oggetti realizzati dalle donne che hanno partecipato al corso. “Volevamo fornire - spiega l’attivista cattolico - una modalità diversa per guadagnarsi da vivere, dando loro modo di avviare una piccola impresa di loro proprietà mediante conoscenze e competenze specifiche”.

Notevole l’entusiasmo fra le partecipanti, che auspicano più iniziative di questo tipo per valorizzare (e rafforzare) il ruolo della donna, e soprattutto della donna cristiana, in una società a grandissima maggioranza musulmana. Il workshop per Nasreen Yousaf è utile per “aprire la porta” del mercato del lavoro, dando vita a “imprese di piccola scala”. Le fa eco Shahzad Local, un volontario: “Siamo ottimisti - afferma - sul fatto che le partecipanti usino le conoscenze acquisite per una loro crescita economica in futuro”. 

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