13/01/2011, 00.00
CINA - GIAPPONE - EUROPA
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L’Asia aiuta l’Europa in crisi

Cina e Giappone acquistano titoli europei per finanziare i Paesi in difficoltà. L’euro acquisterà stabilità e aumenterà la collaborazione globale.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Cina e Giappone acquistano i bond europei per finanziare i Paesi in difficoltà. Il vicepremier cinese Li Keqiang la settimana scorsa, in visita in Europa, ha promesso il sostegno di Pechino all’Europa e ha espresso “fiducia” nel sistema finanziario spagnolo. Alla fine del 2010 la Cina aveva bond europei per 1.838 miliardi di euro, con un incremento di 128 miliardi nel 4° trimestre e la prospettiva di investire ulteriori 10 miliardi al mese.

Peraltro Pechino rimane cauta. Zhang Ming, economista dell’Accademia Cinese delle Scienze Sociali, ha confermato che il Paese “nel medio termine continuerà a diversificare le riserve di valuta estera, ma che seppure le riserve aumenteranno, quelle Usa resteranno la primaria direzione dei nostri investimenti”. Anche perché “ci sono ancora troppi rischi in Europa”. Il Paese progetta di acquistare i titoli garantiti dall’Ue, piuttosto che i bond dei Paesi troppo indebitati.

Peraltro i 6 miliardi di euro che Pechino ha promesso alla Spagna di acquistare, secondo fonti giornalistiche, rappresenta appena  lo 0,27% delle riserve valutarie cinesi. La Cina è stimata possedere già oltre il 7% degli 8.800 miliardi di euro di debito pubblico dell’Ue.

L’11 gennaio Yoshihiko Noda, ministro delle Finanze giapponese, ha detto che Tokyo comprerà una grande quantità (oltre il 20%) dei speciali bond europei emessi per finanziare l’Irlanda e garantiti dalle riserve monetarie europee. L’Ue ha mostrato difficoltà a superare da sola la crisi che ha già colpito Grecia e Irlanda e che ora minaccia il Portogallo e persino la Spagna.

Esperti notano che questi interventi rispondono comunque ai diretti interessi dei 2 Stati asiatici, che così acquistano credito politico e industriale e tengono alto il valore dell’euro e vantaggio delle proprie esportazioni: l’Ue è il 1° partner commerciale di Pechino. Pechino ha pure interesse a investire nel mercato europeo, per aggirare le barriere protezionistiche adottate o minacciate contro le esportazioni cinesi, che spesso l’Ue ritiene favorite da sussidi e finanziamenti dello Stato. Inoltre la Cina spera anche di convincere l’Europa a revocare il bando per la vendita di armi e alta tecnologia adottato dopo il massacro di Piazza Tiananmen nel giugno 1989.

Il Giappone si contrappone a Pechino nella progressiva invasione dei mercati finanziari mondiali e vuole contrastarne la crescente influenza. Anche la Corea del Sud (che ha riserve per circa 380 miliardi di dollari) e Taiwan (con riserve per 290 miliardi) potrebbero decidere di investire in titoli europei, sempre per bilanciare l’influenza della Cina.

In ogni caso, gli esperti ritengono che l’esito sarà positivo, poiché aiuterà la stabilità dell’Ue, darà fiducia ad altri investitori e può costituire l’inizio di una maggiore collaborazione finanziaria globale.

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