20/11/2008, 00.00
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L’UE lancia la controffensiva alla pirateria navale

L’8 Dicembre parte l’operazione “Atalanta” che impegna le nazioni europee nella lotta alla pirateria. Noel Choong: “misure che andavano prese anni fa, ora la situazione è fuori controllo”.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) - Per il rilascio della Sirius Star e dell’ equipaggio, i pirati somali chiedono 25 milioni di dollari. La notizia giunge oggi, insieme a quella della decisione dell'Unione europea di lanciare una operazione per impedire il dilagare dei sequestri di navi.

Oggi, dunque, si è appreso che, a cinque giorni dal sequestro della superpetroliera saudita al largo della costa meridionale kenyota, i predoni somali chiedono all'armatore saudita un riscatto pari a poco meno di 20 milioni di euro e fissano un termine perentorio di dieci giorni per chiudere la trattativa.. Lo ha fatto sapere un portavoce degli stessi pirati, fissando la scadenza per la consegna del denaro entro 10 giorni. "I sauditi hanno dieci giorni di tempo per accettare. Altrimenti - ha minacciato - assumeremo iniziative che potrebbero risultare disastrose". Le scorribande dei pirati intanto proseguono al largo della Somalia: Dopo la Sirius star, due mercantili, uno di Hong Kong e un altro greco, insieme a un peschereccio tailandese, sono finiti nelle mani dei banditi.

Dopo lo scontro di ieri nel golfo di Aden, dove la marina indiana ha affondato una imbarcazione di pirati, sono cresciuti l’entusiasmo ed il sentimento di cooperazione. L’UE ha lanciato una operazione navale che partirà l’8 Dicembre: “Abbiamo proposto ai nostri partner europei di avviare  questo intervento – ha detto Hervè Morin, ministro della difesa francese - che è stato deciso e organizzato in meno di tre mesi”.

La missione denominata Atalanta richiederà  l’impiego di almeno sette navi, sarà appoggiata da aerei da ricognizione e avrà il suo quartier generale nella base britannica di Northwood a sud di Londra. Navi, marinai e impegno logistico arriverà da Francia, Germania, Grecia, Olanda e Spagna, ma contribuiranno anche Portogallo e Svezia mentre la Norvegia parteciperà in qualità di Paese non membro dell’Unione.

L’iniziativa è stata avviata dopo la richiesta di aiuto lanciata alla comunità internazionale dal presidente somalo, Abdullahi Yusuf Ahmed. Secondo l’International Maritime Bureau (IMB), 63 dei 199 incidenti registrati nei primi nove mesi dell’anno sono avvenuti a largo della Somalia e nel Golfo di Aden. “Queste misure andavano prese anni fa – ha commentato Noel Choong, responsabile dell’IMB – la situazione ora è peggiorata ed è fuori controllo.”

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