21/01/2008, 00.00
INDIA
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L’influenza aviaria si propaga rapida nel Bengala occidentale

di Nirmala Carvalho
In una settimana ha colpito almeno 6 distretti. Le operazioni ostacolate dai residenti, che impediscono l’abbattimento del pollame. A Kolkata crollano le vendite di polli e le linee aeree della zona non servono più pollame.

New Delhi (AsiaNews) – Le autorità non riescono a contenere l’epidemia di influenza aviaria che ha colpito il pollame del Bengala occidentale. Il contagio si è esteso al distretto di Bankura, mentre ci sono morie di polli anche nei distretti di Darjeeling e Cooch Behar. Nonostante l’epidemia sia confermata dal Laboratorio per le epidemie animali di Bhopal, in molti villaggi la popolazione impedisce l’abbattimento degli uccelli.

A Bankura sono stati mandati 30 gruppi per eliminare i polli nelle zone colpite di Khargram, Barwan, Nabagram e Nawda. E’ già in corso l’abbattimento degli uccelli negli altri 5 distretti colpiti: Birbhum, Dinajpur sud, Murshidabad, Nadia e Burdwan. A Kolkata la scorsa settimana sono stati uccisi 122mila uccelli.

Lo Stato ha confermato l’epidemia il 15 gennaio e ha subito chiuso i confini con Bangladesh, Nepal e Bhutan. Ha inviato 60 gruppi di pronto intervento per le misure immediate, come pure esperti per controllare i vicini Stati di Jharkhand e Bihar. All’inizio l’epidemia è sembrata limitata ai distretti di Birbhum e Dinajpur sud, soprattutto nei pollai di cortile. Ma nei giorni successivi in molti villaggi gli abitanti si sono opposti al massiccio abbattimento del loro pollame, misura normalmente adottata per contenere il contagio. I residenti hanno chiuso le strade di accesso e talvolta aggredito le squadre d’intervento . Anisur Rahman, ministro del Bengala occidentale per le Risorse animali, ha ammesso che l’abbattimento è stato sospeso in parecchie zone. Presso il villaggio di Margram, epicentro del contagio, il proprietario del maggior allevamento ha chiuso gli accessi e impedito di abbattere i suoi 30mila polli. In molti villaggi gli abitanti all’arrivo dei funzionari hanno portato i polli in casa.

Intanto a Kolkata gli acquisti di pollame sono più che dimezzati e gran parte delle linee aeree non servono più pollo.

Gli abitanti chiedono l’immediato indennizzo per gli animali abbattuti, nonostante Rahman assicuri che sono stati stanziati circa 30 milioni di rupie per risarcirli.

In India il virus ha già colpito il distretto Nandurbar nel Maharashtra nel 2006 e il distretto di Imphal orientale nel Manipur nel luglio 2007. In entrambi i casi il contagio è rimasto limitato a piccole zone. Le autorità dicono che la malattia proviene dalle povere zone di confine di Bangladesh e Myanmar, che hanno difficoltà a contenere il contagio. Il Paese non ha mai avuto malati umani. Nei giorni scorsi in Bangladesh a Jessore, nel meridionale distretto costiero di Barishal al confine con il Bengala, le autorità hanno abbattuto circa 1.700 polli per contenere il contagio.

Intanto il 16 gennaio l’Organizzazione mondiale della sanità, dopo avere studiato i 350 malati umani ufficiali in 14 Paesi dal 2003 (con 217 morti), ha ammesso che per circa il 25% dei contagi “non è stata individuata la causa” ed è possibile che la trasmissione  del virus non sia avvenuto tramite uccelli ma “dall’ambiente”, ad esempio tramite fertilizzanti tratti dalle feci avicole.

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