22/01/2023, 11.49
ECCLESIA IN ASIA
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La Bibbia trascritta sugli Hanji dell'anziano Ahn

Fuggito da Pyongyang in Corea del Sud ai tempi della guerra ha incontrato il cristianesimo da anziano attraverso la figlia. A 90 anni ha cominciato a tarscrivere i versetti sulla carta tradizionale coreana e ha realizzato 700 manifesti di questa espressione artistica. E al settimanale cattolico racconta la sua gioia di sentire la parola di Dio sulle proprie dita. 

Busan (AsiaNews) – Trascrivere con pazienza la Bibbia parola per parola sull’Hanji, la carta tradizionale coreana ricavata dalla corteccia di gelso, detta anche “carta dei mille anni” per la sua resistenza e tenuta. È il gesto che a Busan per anni ha scandito la vita quotidiana dell’anziano Ahn, oggi 101 anni, raccontata questa settimana dal settimanale coreano Catholic Times in questa domenica in cui per volontà di papa Francesco, nel cuore della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, la Chiesa cattolica celebra la domenica della Parola di Dio. Ha cominciato a 90 anni - racconta il periodico coreano - e di grandi Hanji da esposizione ne ha realizzati 700.

“Ho trascorso 7 o 8 ore al giorno a trascrivere la Bibbia, lottando con pennelli e carta, con i gomiti fasciati”, ha raccontato. Un gesto faticoso per un anziano, ma accompagnato dalla gioia del sentire le parole di Dio sulla punta delle dita. “Quando avevo 90 anni ho pensato a un piccolo dono che avrei potuto fare al Signore per il resto della mia vita, così ho iniziato a trascrivere la Bibbia. Concentravo tutta la mia mente sulla punta de pennello ed ero felice”.

Nato nel 1922 a Nampo - oggi la seconda città della Corea del Nord - Ahn ha trascorso la sua giovinezza a Pyongyang dove era insegnante di coreano e cinese. Con la guerra riuscì a fuggire con le migliaia di esuli imbarcandosi su una nave per Busan. Qui ha proseguito il suo lavoro di insegnate finché ormai già anziano, su invito della figlia, a incontrato il cristianesimo ricevendo il battesimo nel 1991.

Su invito del suo parroco la scorsa estate ha donato i suoi Hanji al Busan Institute of Church History che intende farli conoscere ai cattolici coreani: “Racchiudono una grazia speciale che non è data a chiunque, ma solo agli anziani”.

Quanto a ciò che lo attende l’anziano Ahn racconta con fede: “Quando le porte del cielo si apriranno, vorrei essere un piccolo dente di leone in un angolo del giardino fiorito della Chiesa. Questo è il mio unico desiderio”.

 

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