14/02/2018, 11.38
PAKISTAN
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Lahore, l’omaggio dei cristiani ai funerali di Asma Jahangir

di Kamran Chaudhry

La cerimonia funebre dell’attivista scomparsa si è svolta al Gaddafi Stadium. Imponente il sistema di sicurezza. Suore paoline hanno portato uno striscione con scritto “Asma, il vero spirito dell’umanità”. Commissione nazionale Giustizia e pace: “Era la voce di oppressi ed emarginati”.

Lahore (AsiaNews) – Migliaia di persone hanno partecipato ieri ai funerali di Asma Jahangir, nota attivista pakistana scomparsa l’11 febbraio all’età di 66 anni. Tra coloro che hanno porto l’ultimo saluto anche tanti cristiani, suore e sacerdoti. Per tutti la donna, cofondatrice della Commissione per i diritti umani del Pakistan, rimarrà un esempio di dedizione in favore dei diritti dei più deboli e delle minoranze.

Il funerale si è svolto al Gaddafi Stadium di Lahore. L’area era sorvegliata da decine di agenti, dispiegati per garantire la sicurezza delle persone accorse. I presenti hanno intonato slogan e le donne, vestite a lutto con abiti neri, piangevano in silenzio nel ricordo di colei che denunciava senza paura le violazioni dei diritti umani nel Paese.

Il prof. Kalyan Singh, segretario generale della Guru Nanak Ji Mission, riferisce ad AsiaNews: “[Asma Jahangir] ha creato un modello. Le minoranze religiose hanno perso la loro madre. Era l’unica che sfidava i faraoni del momento, compresi i militari e gli imam radicali”.

Tra i presenti, una delegazione di suore paoline. Le religiose hanno portato uno striscione con la scritta “Asma, il vero spirito dell’umanità” (v. foto). Suor Magdaline Ishaq ricorda che l’attivista è intervenuta spesso agli eventi organizzati al Seminario minore di St. Mary. “Accettava sempre i nostri inviti – dichiara – e condannava le politiche e le leggi discriminatorie dello Stato. Era coraggiosa come san Paolo e lavorava sempre per unire tutti i gruppi”.

La Commissione nazionale Giustizia e pace della Conferenza episcopale pakistana riporta il dolore dei cattolici per l’improvvisa scomparsa dell’avvocato. In una nota diffusa il 12 febbraio a firma di mons. Joseph Arshad, presidente, p. Emmanuel Yousaf Mani, direttore nazionale, e Cecil Shane Chaudhry, direttore esecutivo, l’organismo ecclesiale sottolinea che l’attivista “ha lavorato in maniera instancabile per assicurare i diritti umani di tutti i cittadini del Pakistan, e in particolare quelli delle donne. Si batteva in modo coraggioso per l’uguaglianza e i diritti degli oppressi e delle comunità emarginate”.

Asma Jahangi, aggiunge la dichiarazione congiunta, “è stata una risorsa per la nazione, una leggenda il cui contributo al sostegno dello stato di diritto, alla democrazia e ai diritti dell’intera razza umana ha ispirato molti di noi e le generazioni future. Era la voce di chi non ha voce. La sua scomparsa è uno shock e un dolore per la nazione. Il vuoto lasciato da lei non potrà mai essere riempito”.

Infine la Commissione chiede a tutto il Paese di lasciarsi motivare ed ispirare dalla sua vita e dalle sue lotte, a renderle omaggio continuando a portare alta la luce dell’umanità da lei accesa, difendendo i gruppi oppressi ed emarginati.

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