04/07/2022, 08.47
GEORGIA
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Le ambiguità di Tbilisi tra Nato e Russia

di Vladimir Rozanskij

Il premier Garibašvili dice che la Georgia è fedele ai valori dell’Alleanza atlantica e dell’Europa. Membri del suo partito attaccano però l’Occidente. Esperto: il Sogno Georgiano cerca di barcamenarsi tra i sentimenti pro-russi e quelli filo-europei della società georgiana per rimanere al potere.

Mosca (AsiaNews) – Al recente summit Nato di Madrid il primo ministro georgiano Iraklij Garibašvili ha assicurato ai leader occidentali che Tbilisi è fedele ai valori dell’Alleanza atlantica e dell’Europa. In patria membri e sostenitori del suo partito del Sogno Georgiano lanciano però accuse all’Occidente, colpevole di volere a tutti i costi coinvolgere la Georgia nella guerra con la Russia. Le lamentele sono state talmente pesanti da suscitare la reazione dell’ambasciatrice Usa a Tbilisi, Kelly Degnan, che ha smentito ufficialmente pressioni di Washington sui politici georgiani, ricordando loro chi è veramente amico e nemico del loro Paese.

L’ufficio stampa di Garibašvili ha diffuso una serie infinita di fotografie del premier insieme al presidente Usa Joe Biden, a quello francese Emmanuel Macron, al primo ministro britannico Boris Johnson e agli altri leader dei Paesi occidentali, oltre agli alti funzionari della Nato e della Ue. Il premier georgiano ha pubblicato poi sul suo canale Twitter una fotografia insieme al segretario della Nato Jens Stoltenberg, scrivendo che “la Georgia è uno dei partner più affidabili ed efficaci dell’Alleanza, e intende collaborare per la difesa della pace, della stabilità e dello sviluppo dei valori comuni nella nostra regione e al di fuori di essa”.

Simili dichiarazioni accompagnano anche la stretta di mano esibita con Charles Michel, capo del Consiglio dell’Unione europea, a cui si garantisce che la Georgia è pronta a soddisfare le richieste che gli europei hanno presentato il 17 giugno per la concessione dello status di candidato all’ingresso nella Ue.

La disponibilità così ostentata di Garibašvili ha provocato sconcerto in patria, dopo giorni di violentissimi scontri verbali del premier con le opposizioni proprio sulle questioni europee. Molti ricordano le sue dichiarazioni recenti contro l’Occidente “che non ha saputo onorare il sangue versato dai georgiani nelle guerre contro la Russia”. Garibašvili ha avuto parole dure per la stessa Ue, che ha rifiutato la Georgia, mentre è venuta incontro a Ucraina e Moldavia. Egli si è lamentato anche del fatto che “solo quando la Georgia avrà ripristinato la sua integrità territoriale con l’Abkhazia e l’Ossezia del sud, allora potrà entrare nella Nato”.

Alcuni deputati particolarmente critici con l’Occidente sono formalmente usciti dal Sogno Georgiano, ma rimanendo sostenitori del governo, ciò che viene definito dalle opposizioni un “trucco tipico di Ivanišvili”, ricordando le manovre passate del fondatore del partito ed ex primo ministro, che spostava i deputati da un gruppo all’altro a seconda delle convenienze. Lo stesso Ivanišvili ha recentemente usato questa espressione, festeggiando la sua vittoria di 10 anni fa contro il presidente Saakašvili: “Ho dovuto usare un piccolo trucco, ma non tutti lo hanno capito”, alludendo proprio a giochi parlamentari piuttosto audaci.

Come ha dichiarato il costituzionalista Vakhušti Menabde, il cambiamento nella retorica del premier e le manovre di palazzo del Sogno Georgiano hanno lo scopo unico di conservare il potere all’attuale maggioranza: “Cercano di barcamenarsi con i sentimenti pro-russi e quelli filo-europei della nostra società, cercando di acchiappare due polli con una sola volpe, ma finiranno per non prenderne neanche uno… a loro interessa solo il potere, a qualunque costo, alleandosi con gli europei o con i russi”.

Per contrastare le strategie ambigue del Sogno Georgiano, le opposizioni sono scese in piazza davanti al parlamento di Tbilisi con una manifestazione radunata sullo slogan “A casa, in Europa”, iniziata la mattina del 3 luglio per proseguire tutta la notte fino alla mattina successiva, nel giorno in cui gli Stati Uniti festeggiano la propria indipendenza.

In tutte le regioni del Paese, non solo nella capitale, i sostenitori del cambio di governo per nominarne uno “tecnico”, adeguato alle esigenze europee, hanno ricevute forti pressioni dalle autorità locali per impedire le manifestazioni. Le diatribe hanno provocato scontri anche violenti, di cui hanno fatto le spese diversi giornalisti, tra cui il proprietario della Tv di opposizione Pirveli, Vato Tsereteli, aggredito da tre deputati nel territorio dell’ambasciata Usa a Tbilisi, durante il ricevimento organizzato proprio per il Giorno dell’Indipendenza.

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