31/07/2006, 00.00
India
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Leader indù: "La Chiesa è l'unica speranza per i tribali"

di Prakash Dubey

In un raro esempio di collaborazione, i leader tribali dello Stato orientale del Jharkhand invitano la Chiesa ad intervenire per riportare l'unità fra i tribali, ignorati anche dai partiti nati per proteggerli.

Hazaribag (AsiaNews) – Diversi leader tribali dello Stato orientale del Jharkhand, fra cui molti filo-indù, hanno invitato la Chiesa locale a giocare "un ruolo molto più importante" nel tessuto sociale, per intervenire "con più libertà ed autorevolezza nella gestione delle crisi e delle problematiche dei tribali, per i quali essa è l'ultima speranza".

L'invito ripetuto più volte nei dibattiti pubblici e sulle pagine dei giornali locali, viene letto come "un raro caso di cooperazione da parte degli indù", che in questo modo "riconoscono il ruolo di peso giocato dalla Chiesa cattolica".

Salkhan Murmu, presidente dell'Adivasi Adhikar Morchia [Fronte per i diritti dei tribali ndr], dice ad AsiaNews: "Questo Stato è nato per riunire e proteggere i tribali, ma ironicamente nessun partito politico di qui affronta i temi che ci stanno più a cuore, come l'educazione, la distribuzione delle terre e le quote minime per le minoranze".

Murmu, ex parlamentare del Bharatiya Janata Party [Bjp, il più grande partito politico indiano, di impronta nazional-fondamentalista ndr], aggiunge che "è tempo ormai che la Chiesa intervenga in maniera attiva e ci aiuti a recuperare l'unità di cui abbiamo bisogno: bisogna far capire a tutti i tribali che è vitale il nostro sviluppo come comunità unica ed unita".

L'invito è rivolto soprattutto ai "cattolici, che hanno sempre giocato un ruolo di spicco in India nei campi sanitari ed educativi, anche in quelle zone dove lo Stato esiste solo sulla carta". Il deputato si dice poi "sicuro che questa sia l'unica risorsa rimasta. Oramai è un assioma comprovato: la Chiesa in India è il fulcro del sostegno dei tribali".

Bandhu Tirkey, leader della tribù Oraon e deputato dell'attuale legislatura, riprende il tema, ma avverte: "La Chiesa può fare molto, ma deve stare attenta a stipulare le alleanze che le vengono richieste. I nostri leader politici sono bravi a prendere l'aiuto materiale ed il sostegno politico per poi dimenticarsi non solo di chi glielo ha dato, ma anche del perchè sono stati eletti".

"E' necessario – conclude – che i leader cristiani facciano una cernita accurata e scrupolosa prima di esprimere sostegno per un candidato, perché molti di loro non sono né onesti né sinceri".

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