21/12/2012, 00.00
CINA - VATICANO
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Lettera al vescovo di Shanghai: "Nessuno può strapparle la dignità episcopale, nessuno può rapirle la pace del cuore

di Little Lamb
Un fedele della diocesi di Shanghai scrive al suo vescovo, agli arresti domiciliari nel seminario di Sheshan. Mons. Taddeo Ma Daqin è stato "punito" dall'Associazione patriottica per la sua ubbidienza al papa: il giorno della sua ordinazione, egli ha rifiutato la comunione con vescovi scomunicati e si è dimesso dall'organismo di controllo della Chiesa. Il leader Xi Jinping ha promesso rispetto della Costituzione: farà giustizia anche per il caso Ma Daqin? I fedeli di Shanghai pregano che Xi Jinping sia investito di saggezza.

Shanghai (AsiaNews) - Mons. Taddeo Ma Daqin, vescovo ausiliare di Shanghai è isolato e agli arresti domiciliari. Ma egli  non è solo:  i suoi fedeli e la Chiesa universale sono uniti a lui nella preghiera.  L'Associazione patriottica (Ap) e la cosiddetta Conferenza episcopale cinese hanno strappato a mons. Ma il titolo di vescovo di Shanghai. Sua "colpa" è essere stato obbediente al papa:  è uscito dall'Ap (un'organizzazione "inconciliabile con la dottrina cattolica") e si è  rifiutato di farsi ordinare da vescovi scomunicati.

Un cattolico della diocesi di Shanghai, con lo pseudonimo di "Piccolo agnello" (Little Lamb), ha scritto una lettera natalizia al suo amato e coraggioso vescovo, in cui esprime tutta l'amarezza e l'indignazione della comunità verso le autorità politiche che perseguitano il prelato. Little Lamb ricorda le promesse di giustizia e di rispetto dei diritti costituzionali della leadership e domanda giustizia per mons. Ma e  per tutti i cattolici cinesi. L'originale della lettera è in cinese. Traduzione italiana e inglese a cura di AsiaNews.

  

Per il nostro amato mons. Ma, la mia lettera di Natale

 Carissimo mons. Ma,

Natale è alle porte. Voglio scriverle questa lettera per inviarle I miei sinceri auguri di un gioioso Natale e di un Benedetto nuovo anno. Confido che il Bambino Gesù, al quale lei si affida, le darà abbondante grazie e una pace e gioia interiori che il mondo non può togliere.

Fra le memorie più indimenticabili della vita di una persona vi è senz'altro il giorno del matrimonio. Per le persone consacrate vi è il giorno della promessa dei voti, l'ordinazione sacerdotale o episcopale, il momento in cui essi dedicano la loro intera vita all'amatissimo Gesù Cristo.  Caro mons. Ma, è davvero un peccato che lei, dal giorno della sua ordinazione episcopale, il 7 luglio scorso, non abbia potuto condividere con gli altri la gioia di diventare vescovo o di ricevere congratulazioni.

Al momento lei sta subendo un irragionevole "provvedimento adeguato". Ma ad ogni modo, Cristo ha profuso gioia, pace e benedizione nel suo cuore. La grazia che Dio dà non può essere tolta da nessuno. Nessuna persona o organizzazione può revocare il suo ministero episcopale o togliervi il titolo e la nomina. Il sacramento dell'ordine che lei ha ricevuto, le ha lasciato un segno indelebile, che non è solo un "titolo civile".

Caro mons. Ma, lei è il nostro bravissimo vescovo. La sua fermezza nella fede ci mostra le qualità da vivere in questo "Anno della fede". Certo, la fede non è solo una serie di cose da credere, ma un rapporto fra gli esseri umani e Dio, pieno di sincerità, fiducia e amore. Per testimoniare la propria fede, alcuni non temono  la prigione; ancora di più per testimoniare la nostra fede nella Santissima Trinità, il nostro vero Dio!

Forse vi sono persone che non capiscono la nostra fede cattolica e pensano che il nostro credo sia "con caratteristiche cinesi". Ma la nostra fede cattolica è una, santa, cattolica e apostolica. Essa si manifesta nella sua universalità, che comprende la comunione e l'unità con la Santa Sede. La fede cattolica richiede solo "Amore". Per questo, la nostra regola di vita è amare Dio, amare la Chiesa, amare la nazione, amare il popolo e perfino amare quelli che ci feriscono.

Caro mons. Ma, le sue azioni ci mostrano che lei ama Dio al di sopra di tutto e fa tutto "per la maggior gloria di Dio". Anche davanti alle sofferenze, lei rimane attaccato alla fede senza  tremare. La sua continua tolleranza, amicizia e rispetto verso gli altri, il suo essere accusato per errori non causati da lei... lei perdona e abbraccia i suoi nemici o coloro che hanno opinioni differenti. Lei è ben  cosciente che tutti siamo creati a immagine di Dio, e che essi [i nemici] sono nostri fratelli e sorelle, con uguale dignità.

Questo porta alla mia mente lo stesso Gesù Cristo che, sebbene innocente, è stato processato e crocifisso per la salvezza del mondo. Anche per lei si può dire che  "non ha commesso alcun delitto", eppure sta ricevendo restrizioni per la sua libertà personale e facendo penitenza per la nostra Chiesa in Cina. Noi guardiamo a lei come ad un grande esempio per seguire Gesù Cristo il Salvatore, che dice: "Se qualcuno vuole venire dietro di me, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua" (Luca 9,33). La croce è il fondamento e il vertice della nostra fede. Solo coloro che vogliono con sincerità portare la croce potranno avere fede, speranza e carità.

La croce è la via necessaria per seguire Cristo e noi non abbiamo timore di portarla con lei. Rivedendo la storia della Chiesa, [scopriamo che] le eresie cono comuni: gnostici, ariani... hanno fatto sperimentare al corpo di Cristo il dolore della divisione. In ogni caso, la nostra Chiesa, sotto la guida dello Spirito Santo, è ancora viva nel mondo. Chi sceglie di stare dalla parte di Dio, riceve la sua protezione. Lei ha scelto di stare dalla Sua parte e noi vi stiamo insieme a lei.

Mentre si avvicina il Natale, prego il Bambino Gesù per i nostri leader in Cina, perché ricevano in dono una mente più aperta e simpatia per comprendere le richieste di base del nostro popolo; la libertà di religione è uno dei suoi fondamentali bisogni. Xi Jinping, segretario generale del Partito comunista cinese, ha ricevuto lodi universali per il suo discorso inaugurale. Per me, è stato incoraggiante il suo discorso commemorativo il 4 dicembre scorso, in occasione del 30mo anniversario della promulgazione della Costituzione cinese nel 1982. Egli ha detto: "Nessuna organizzazione o individuo potrà avere il privilegio di andare oltre la Costituzione e la legge". E ancora: "dobbiamo agire secondo la legge per trattare con onestà le richieste del popolo, assicurandoci che equilibrio e giustizia siano presenti in ogni caso giudiziario; e allo stesso tempo non permettere che ingiusti processi feriscano il sentimento del popolo o opprimano i loro diritti e interessi".

La nostra Costituzione dà ai cittadini la libertà di religione. Per i cattolici, ciò significa che possiamo godere di libertà praticando la nostra ortodossia e vivendo le nostre responsabilità e obbligazioni.

Sono convinto che il segretario generale Xi Jinping sappia che il modo di fare di alcuni rappresentanti del governo sono contrari alle sue promesse, e che essi portano discredito mondiale alla nazione e ai loro leader nazionali.

Possa il Bambino Gesù riversare saggezza nei nostri leader cinesi, cosicché essi potranno realizzare le promesse, avere cura dei sentimenti religiosi dei credenti, rispettare i principi della fede cattolica e darci una genuina libertà di religione. Noi preghiamo e attendiamo quel giorno.

Caro mons. Ma, noi preghiamo Dio con il motto del suo stemma. Possano tutti i cattolici "essere una cosa sola", fare tutto "per la maggior gloria di Dio", compiere la triplice missione di "diffondere il vangelo, sostenere i sacramenti e la carità" ed essere veri cattolici.

Nella preghiera saremo sempre uniti. Possa il nostro Dio misericordioso benedirci tutti e protegga lei in particolare.

Ancora una volta, mi permetta di augurarle pace e gioia!

Suo

Little Lamb

Natale 2012

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