31/03/2010, 00.00
FILIPPINE
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Manila: pellegrinaggio “virtuale” alle 7 chiese, per meditare sulle sofferenze di Cristo

di Santosh Digal
Il gesto della “Visita Iglesia” riprende il pellegrinaggio romano delle sette basiliche ed è stato importato dai missionari spagnoli all’inizio del XVIII secolo. Esso coinvolge nella Settimana Santa tutti i cattolici filippini e da quest’anno è disponibile una speciale visita virtuale per i migranti all’estero residenti in Paesi non cattolici.

Manila (AsiaNews) – Partecipare alle sofferenze di Cristo e pregare per la Chiesa. È questo lo scopo della tradizionale “Visita Iglesia” o visita delle sette chiese, che ogni anno in Quaresima coinvolge tutti i cattolici filippini. Il gesto, importato dai missionari spagnoli nel XVIII secolo, riprende il pellegrinaggio delle sette basiliche romane istituito nel XVII secolo da S. Filippo Neri.

Da quest’anno filippini in patria e all’estero hanno la possibilità di compiere anche una visita virtuale delle chiese di Manila, disponibile sul sito della Conferenza episcopale filippina.

Mary Jane Puring, anziana cattolica di Manila, racconta: “Avevo quattro anni quando ho compiuto la mia prima ‘Visita Iglesia’ insieme ai miei genitori e ai miei fratelli e ancora oggi partecipo al gesto. Questa tradizione è molto radicata in me e nei miei familiari”.  “Il pellegrinaggio – aggiunge la donna – mi aiuta a essere in comunione con Dio e a partecipare alle sofferenze di Cristo sulla Croce”.

La ‘Visita Iglesia’ è stata introdotta dai missionari spagnoli all’inizio del XVIII secolo e coinvolge da secoli tutto il popolo filippino. A differenza del pellegrinaggio delle sette basiliche romane (San Giovanni in Laterano, San Pietro, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le mura, San Lorenzo fuori le mura, Santa Croce in Gerusalemme, San Sebastiano) dedicato all’adorazione del Santissimo Sacramento, essa è incentrata soprattutto sui momenti della Passione di Cristo. I fedeli filippini possono scegliere i luoghi di culto da visitare e in ognuna delle sette chiese meditano su due delle 14 stazioni della via Crucis.

“Questo gesto – afferma p. Restie de la Pena, sacerdote dell’arcidiocesi di Manila – è una via che aiuta a riflettere sulla gravità dei propri peccati e il rinnovamento spirituale avviene attraverso un gesto concreto”. Secondo il sacerdote compiere il pellegrinaggio come una via verso il Calvario prepara le persone a comprendere il significato della passione, morte e resurrezione di Cristo.

Quest’anno la Conferenza episcopale filippina ha allestito sul suo sito (www.cbcponline.net) una visita virtuale ai principali luoghi di culto di Manila per consentire anche a migranti all’estero di compiere il pellegrinaggio. Il sito propone per ciascuna chiesa una serie di foto e file audio con i passi della Passione di Cristo. I migranti filippini sono in tutto 10 milioni e oltre due milioni risiedono nei Paesi islamici dove non vi sono chiese ed è proibito manifestare in pubblico la propria fede. 

 

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