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HONG KONG-CINA
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Margaret Ng: I democratici devono avere obiettivi realistici per correre alle elezioni ‘patriottiche’

Partecipare per il semplice fatto di sopravvivere politicamente non ha senso, bisogna rafforzare la coscienza democratica della società. La riforma voluta dalle autorità annulla le possibilità di vittoria del fronte democratico. Lee Cheuk-yan: Pechino “raccoglierà quello che ha seminato”; la storia proverà la sua “colpevolezza”.

Hong Kong (AsiaNews) – Il problema non è se partecipare o meno alle elezioni del 19 dicembre, o se sciogliere o mantenere in piedi un partito d’ispirazione democratica, ma avere degli obiettivi e capire se possono essere raggiunti in modo realistico. È la riflessione di Margaret Ng, apparsa ieri su Apple Daily, sull’opportunità dei partiti pro-democrazia di concorrere al prossimo voto. La riforma elettorale “patriottica” voluta da Pechino annulla le possibilità di vittoria del campo democratico, favorendo le forze pro-establishment.

Ex parlamentare e giurista cristiana, Ng è stata condannata il 16 aprile a 12 mesi di carcere per aver organizzato e preso parte a un'assemblea non autorizzata il 18 agosto 2019. La pena nei suoi confronti è stata sospesa. Ella non si mostra preoccupata dal fatto che l’eventuale partecipazione al voto possa apparire come un tacito riconoscimento delle decisioni assunte dalle autorità cittadine e dal governo centrale.

Secondo Ng, concorrere per il semplice fatto di sopravvivere politicamente non ha senso: “In assenza d un sistema politico democratico, il primario obiettivo di un partito pro-democrazia dovrebbe essere quello di rafforzare la coscienza democratica della società, guadagnare sostenitori alla causa democratica e permettere alle persone che la pensano allo stesso modo di avere un luogo d’ispirazione per riunirsi e ispirare gli altri”.

L’esponente democratica fa notare che il movimento democratico ha subito colpi e attacchi; molti suoi esponenti si sentono smarriti e hanno bisogno di essere rincuorati. Tante persone sono in carcere e necessitano di sostegno. Il sistema giudiziario è sul punto di essere “massacrato” dal regime autoritario, situazione che richiede vigilanza e azioni per proteggerlo.

In un momento di forte depressione per il fronte democratico non mancano gli inviti alla resistenza. Nella sua prima lettera dal carcere, dopo la condanna ricevuta nello stesso processo che ha coinvolto Ng, l’ex parlamentare Lee Cheuk-yan scrive che la Cina e chi aiuta il Partito comunista cinese a privare il popolo di Hong Kong delle sue libertà “raccoglieranno quello che hanno seminato”.

Lee deve scontare una pena di un anno. La sua missiva è datata 22 aprile, ed è stata pubblicata l’8 maggio sulla sua pagina Facebook. Egli sostiene con forza che la storia proverà la “colpevolezza” delle autorità di Pechino e dei suoi alleati a Hong Kong.

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