01/02/2008, 00.00
TURCHIA
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Militari ed università contro l’abolizione del divieto di indossare il velo

L’esercito, che si considera il garante della laicità dello Stato, e i senati accademici di alcune università si schierano contro la norma presentata in Parlamento che consente l’uso del velo all’interno di scuole ed atenei.
Ankara (AsiaNews) – I militari turchi e numerosi docenti universitari sono contrari all’abolizione del divieto di indossare il velo islamico nelle scuole e nelle università. Una chiara, seppur implicita, dichiarazione in tal senso è stata fatta dal comandante si Stato maggiore, generale Yaşar Büyükanıt, ed è giunta il giorno dopo la presentazione in Parlamento della proposta per la eliminazione del divieto. Esplicito, invece, il no di un gran numero di docenti universitari.
 
“Tutte le componente della società turca – ha detto il generale, secondo quanto riporta il Turkish Daily News – sanno cosa l’esercito pensa sulla questione del velo. Dire qualcosa non sarebbe niente più che affermare l’ovvio. Questo il motivo per il quale non voglio dire nulla”,
 
I militari si sono sempre proclamati, e continuano a farlo, i garanti della laicità dello Stato e vedono nell’abolizione del divieto un ulteriore passo per erodere tale principio. Anche se non direttamente previsto dalla Costituzione del 1925 di Kemal Ataturk - il padre della patria – infatti il divieto di indossare il velo fu sancito dalla Corte costituzionale, in analogia a quello costituzionale che proibisce agli uomini di indossare un copricapo che esprima appartenenza religiosa. Su tale base negli anni ’80 la Corte annullò una legge che ammetteva il velo.
 
Docenti e rettori, dal canto loro, stanno dando vita ad una vera mobilitazione. Più di cento docenti della Middle East Technical University e della Gazi University si sono recati in Parlamento per dare sostegno al Partito popolare repubblicano (CHP) il più antico raggruppamento politico del Paese, che si oppone all’abolizione del divieto. Dal canto suo, il senato accademico della Aegean University ha pubblicato una dichiarazione nella quale nega che il velo islamico sia una espressione del diritto di libertà. Analoghe considerazioni sono svolte dal senato accademico della Istanbul University.
 
La proposta presentata in Parlamento è frutto di un accordo tra il partito filoislamico di maggioranza del premier Recep Tayyp Erdogan, l’AKP, ed il nazionalista Partito di azione nazionale (MHP). Esso garantisce il quorum necessario per emendare il divieto costituzionale. Ciò però non ha fermato il dibattito al quale partecipa anche la gente, né garantisce che l’eventuale modifica divenga esecutiva. Da più parti, infatti, si pensa che la Corte costituzionale annullerebbe un cambiamento della Carta fondamentale sul divieto, in quanto contraria alla “immodificabile” laicità dello Stato.
 
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