17/10/2016, 11.01
VIETNAM
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Minacce e rischio d’arresto per p. Đặng Hữu Nam, “voce di giustizia” contro il disastro ambientale

di Tran Viet

La Commissione del popolo di Nghệ An ha scritto una lettera “complotto” in cui chiede l’allontanamento del sacerdote. Il vescovo si rifiuta: “P. Nam servirà ancora nella sua parrocchia”. Da mesi egli soccorre la popolazione colpita dall’inquinamento del Formosa Group.

Hanoi (AsiaNews) – Il governo vietnamita vuole espellere p. Đặng Hữu Nam dalla provincia di Nghệ An (centro-nord del Paese), dove sta aiutando la popolazione colpita dal disastro ambientale causato dall’inquinamento del Formosa Group. Lê Xuân Đài, vice presidente della Commissione del popolo della provincia, ha scritto una lettera - che i fedeli definiscono un “complotto”  - (numero 7533/UBND-NC) in cui accusa il sacerdote e minaccia di arrestarlo.

Nel messaggio le autorità comuniste chiedono a mons. Nguyễn Thái Hợp, vescovo di Vinh, di “correggere” (chấn chỉnh) le attività pastorali di p. Nam. Lê Xuân Đài suggerisce inoltre che il vescovo non permetta più al sacerdote di lavorare della provincia di Nghệ An.

Il presule, presidente della Commissione giustizia e pace, parlando a Voice of America ha detto: “Abbiamo nostri piani pastorali per quest’anno. P. Nam servirà ancora nella parrocchia di Phú Yên [dove è vicario ndr]”.

I parrocchiani si ribellano alle richieste delle autorità: “Lê Xuân Đài – affermano ad AsiaNews – ha diffamato in molti modi p. Nam. In realtà il sacerdote ci aiuta mentre affrontiamo una situazione difficile. Ci sostiene nel denunciare il Formosa Group e ci soccorre quando ci mancano cibo e medicine. Senza di lui centinaia di bambini non potrebbero andare a scuola”.

Da aprile gli abitanti delle province centrali del Vietnam protestano per l’inquinamento causato dall’industria taiwanese Formosa Plastic Group, che ha ucciso 70 tonnellate di pesci e colpito più di 200mila persone delle province di Nghệ An, Hà Tĩnh, Huế e Quảng Bình. Il governo non ha ancora rimborsato i 40mila pescatori danneggiati né le altre migliaia di lavoratori dipendenti dal pescato.

Ad inizio settembre p. Nam aveva lanciato l’allarme sulle drammatiche condizioni in cui versano i suoi parrocchiani e a fine mese ha guidato migliaia di famiglie, cattoliche e non, verso la corte del distretto per firmare una petizione che chiede trasparenza da parte del governo. Il 14 ottobre scorso, la corte di Kỳ Anh ha rigettato le richieste di rimborso.

Alcuni fedeli spiegano che ora le autorità vogliono arrestare p. Nam, “quindi per prima cosa lo diffamano, lo etichettano e mentono in modo palese per screditarlo. Per questi motivi noi preghiamo per lui e continuiamo ad essere in comunione con lui e la Chiesa, sostenendo la causa giuridica di cattolici e non, per trovare pace e giustizia per i nostri figli”.

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