02/11/2007, 00.00
INDIA
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Mons. Gracias: la legge sugli uteri in affitto, un passo indietro per la società

di Nirmala Carvalho
Secondo l’arcivescovo di Mumbai, nominato cardinale, la proposta di legge sugli uteri in affitto e sulla fecondazione in vitro legittima una pratica inaccettabile da un punto di vista morale ed etico. Il numero di casi ufficiali è raddoppiato nel giro di tre anni.
Mumbai (AsiaNews) – La proposta di legge che dovrebbe regolare le gravidanze con uteri in affitto “rappresenta un passo indietro per la società indiana perché, se legiferi su di un argomento, lo rendi accettabile ed in un certo senso legale: questo tipo di concepimento è invece inaccettabile da un punto di vista morale ed etico”. E’ il commento rilasciato ad AsiaNews dal neo-cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, all’ipotesi di regolamentare le gravidanze “presso terzi” ventilata da alcuni parlamentari indiani.
 
Secondo il presule, “con molta probabilità non c’è, da parte del ministro Renuka Chaudhary, l’intenzione di legittimare questo modo di fare, ma questa è la reazione che avrà la popolazione: è un messaggio sbagliato, che va contro gli interessi dei cittadini e della società. La vita umana è sacra, ed è un dono unico e profondo che Dio ha fatto all’uomo. Un bambino deve nascere in una famiglia, ed ogni surrogato offende la dignità ed i diritti del neonato”.
 
Attualmente, l’India è uno dei maggiori recettori del “turismo medico”, in particolar modo delle gravidanze anormale. Questo si spiega con la qualità medica delle grandi città, che vanta standard molto alti a basso costo, ma soprattutto con la mancanza di una legislazione sugli uteri in affitto e sulla fecondazione in vitro. Denunciando queste anomalie, il ministro della Sanità Chaudhary ha appoggiato la richiesta di un gruppo di parlamentari, che cerca di ottenere una legge in materia.
 
Le madri “surrogato”, riprende mons. Gracias, “creano divisioni all’interno del nucleo più sacro della nostra società, la famiglia, e vanno contro la legge naturale. Inoltre, queste tecniche distruggono la personalità delle donne: sia di chi affitta l’utero, sia di chi alleverà il bambino. E’ triste dover considerare che questo avviene a causa dell’alto tasso di povertà, che costringe le donne a fare qualunque cosa per sopravvivere”.
 
Attualmente, secondo le statistiche, il giro di affari sulle gravidanze “anormali” in India si aggira intorno ai 450 milioni di dollari, ed il numero di uteri in affitto è raddoppiato nel giro degli ultimi tre anni. Tuttavia, i numeri reali sono molto maggiori, dato il grandissimo numero di casi non ufficiali di fecondazioni assistite che avvengono nel Paese.
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