18/12/2018, 08.43
IRAQ
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Mosul: al via i lavori di ricostruzione della moschea di al-Nuri, distrutta dall’Isis

Ieri la cerimonia di posa della prima pietra, presieduta dal leader del movimento sunnita Muslim Endowment. Presenti delegati Onu, Ue e cittadini. Rappresentante Unesco: Inizia “un viaggio di ricostruzione fisica”. Col luogo di culto previsti spazi aperti, un giardino, un memoriale e un museo. 

 

Mosul (AsiaNews/Agenzie) - Un gruppo di leader religiosi irakeni ha presieduto l’inaugurazione dei lavori di ricostruzione della grande moschea di al-Nuri, a Mosul, luogo simbolo della devastazione jihadista quando la città era nelle mani dello Stato islamico (SI, ex Isis). La cerimonia si è tenuta ieri alla presenza di numerose istituzioni civili, religiose e semplici cittadini e testimonia una volta di più i tentativi di ripresa della metropoli del nord dell’Iraq, dopo gli anni bui di occupazione degli uomini del califfato.

La moschea, le cui fondamenta risalivano al XII secolo, era divenuta famosa perché proprio al suo interno il leader di Daesh [acronimo arabo per lo Stato islamico], Abu Bakr al-Baghdadi, aveva proclamato il califfato il 29 giugno 2014. Lo scorso anno il gruppo jihadista l’ha distrutta con cariche di esplosivo, assieme al minareto, durante l’assedio alla città delle truppe governative. 

A presiedere la cerimonia, alla quale hanno partecipato rappresentanti delle Nazioni Unite e dell’Unione europea, vi era il capo del movimento sunnita Muslim Endowment Abdul Latif al-Humayim. Al suo fianco la direttrice dell’ufficio irakeno all’Unesco Louise Haxthausen, che ha definito un momento di “orrore e disperazione” la devastazione del luogo di culto. “Oggi - ha aggiunto - con la posa della prima pietra […] iniziamo un viaggio di ricostruzione fisica”. 

Per portare a termine il progetto serviranno almeno cinque anni e migliaia di nuovi occupati, in particolare giovani dell’università di Mosul e Baghdad. Gli Emirati Arabi Uniti (Eau) hanno contribuito ai lavoro stanziando circa 50 milioni di dollari. Il primo anno sarà dedicato al ripristino dell’area in cui sorge il sito. E i successivi quattro alla ricostruzione del minareto, della sala di preghiera e degli edifici adiacenti. Al contempo, verranno ripristinati anche gli spazi aperti e i giardini che facevano parte del complesso, cui si aggiungeranno un memoriale e un museo.

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